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Bologna in lutto, morto Cervellati: “Addio Cesarino, ‘nascondeva la palla’ ai più grandi”

L’ex ala destra deu felsinei è deceduta a 88 anni. Del club rossoblù è stato una bandiera: l’uomo della provvidenza che nelle difficoltà diceva sempre ‘io ci sono’, è il messaggio di cordoglio degli emiliani.
A cura di Maurizio De Santis
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Cesarino Cervellati faceva parte di un calcio virato color seppia, di un'Italia che veniva fuori dal Dopoguerra e negli Anni Sessanta salutava gli eroi del pallone scollinando tra Milan, Inter, Juventus, Coppi e Bartali. Chi ha i capelli bianchi ricorda ancora quell'ala destra che ha indossato per tutta la carriera la maglia del Bologna ed è morta a 88 anni. Del club rossoblù era un'autentica bandiera, considerato il numero di presenze (320) e tutta la vita trascorsa lungo la via Emilia: tra i felsineri arrivò quando era poco più che un ragazzino: a 16 anni indossò a casacca dei felsinei e due anni più tardi arrivò anche l'esordio in campionato contro la Lazio.

Cervellati non aveva un fisico imponente ma era perfetto per coprire quel ruolo che lo ha visto spesso furoreggiare sulla corsia di destra: brevilineo ma efficace e pericoloso abbastanza da segnare ben 88 gol nei suoi 14 campionati a Bologna e meritare anche la convocazione in Nazionale (6 presenze tra il 1951 e il 1956). Un bottino di reti che fa di lui uno dei giocatori che ha segnato di più nella storia dei rossoblù (11° nella classifica di tutti i tempi).

Il Dall'Ara era casa sua e fu tale anche quando, a 31 anni, decise che era arrivato il momento di appendere le scarpette al chiodo passando dall'altra parte della barricata. Cervellati continuò la sua carriera nel calcio ma nelle vesti di allenatore e guidò il Bologna dalla panchina per 5 volte (sempre da subentrante). In una sola stagione – ma da tecnico – è stato lontano dal club emiliano: avvenne nella stagione 1969/1970, quando prese la direzione del Cesena.

Il Bologna – si legge in un comunicato della società – partecipa al dolore della famiglia e piange commosso la scomparsa di Cesarino, il piccoletto che nascondeva la palla ai più grandi, l'eterno innamorato – corrisposto – del rossoblù, l'uomo della provvidenza che nelle difficoltà diceva sempre ‘io ci sono'.

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