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Bologna: dopo aver investito una 12enne, sospesa la patente a Keita

Indagato per omissione di soccorso, dopo l’incidente dello scorso 22 febbraio, al difensore franco-maliano è stata notifica la decisione della Procura. La ragazza è intanto ancora ricoverata, in condizioni di media gravità con qualche frattura alle gambe.
A cura di Alberto Pucci
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La data del 22 febbraio scorso, Cheick Keita probabilmente la ricorderà a lungo. Il giocatore del Bologna, in quel pomeriggio particolarmente drammatico, investì una ragazzina di dodici anni con la sua Mercedes in via Emilia Ponente ed evitò di fermarsi per prestarle soccorso. A distanza di settimane, il difensore di Roberto Donadoni ha così ricevuto la visita della Polizia Municipale che, varcato i cancelli del centro sportivo di Casteldebole, ha interrotto il suo allenamento e notificato al franco-maliano il decreto prefettizio di sospensione della patente.

Dopo aver aperto ufficialmente un'inchiesta e aver indagato Keita ed un suo amico senegalese, la Prefettura ha dunque ritenuto non verosimile la versione data dal calciatore ex Virtus Entella subito dopo l'episodio, secondo cui lui non era presente al momento dell'incidente, ma sarebbe tornato poco dopo sul luogo informato dagli amici a cui aveva prestato la macchina.

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L'attesa per l'interrogatorio

Nato a Parigi 21 anni fa, arrivato a Bologna nell'estate scorsa e ancora in attesa di poter debuttare con la maglia rossoblu, Cheik Keita si trova ora nei guai per il ferimento della ragazzina di origine moldava (che è ricoverata all’ospedale Maggiore, in condizioni di media gravità con qualche frattura alle gambe) e per l'omissione di soccorso. Nelle scorse ore, il giocatore avrebbe dovuto presentarsi per l'interrogatorio: udienza che gli avvocati del francese e dell'amico avevano fatto rinviare a causa della partenza dei due proprio verso la Francia.

Un viaggio che alla fine non c'è stato, tant'è vero che gli agenti hanno consegnato di persona la notifica a Keita e constatato la sua presenza nel capoluogo emiliano. Spetterà ora alla Procura fissare una nuova data per l'interrogatorio o emettere subito la sentenza, dopo aver valutato l'esito dell'esame dei tabulati attualmente in mano alla Polizia Stradale.

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