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Bologna, da Diawara a Rizzo: brillano i “baby” gioielli di Roberto Donadoni

Dopo aver fermato la capolista, il tecnico felsineo applaude al rendimento della sua squadra: trainata dalla forza e dal talento di molti giocatori giovanissimi.
A cura di Alberto Pucci
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Donadoni dà indicazioni a Mbaye
Donadoni dà indicazioni a Mbaye

Quando arrivò sulla panchina rossoblu, qualcuno ebbe il coraggio di storcere il naso. Ora, a distanza di settimane, nessuno si sognerebbe di metter in discussione Roberto Donadoni. Anzi. Il lavoro del tecnico di Cisano Bergamasco è sotto gli occhi di tutti: 28 punti conquistati in 16 partite di campionato, meno solo di Juventus, Napoli e Fiorentina, e squadra molto lontana dalla sabbie mobili della zona retrocessione. Il merito è del tecnico, ma anche della dirigenza (Corvino in primis) e di alcuni giocatori che hanno reso oltre le aspettative: giovani talenti che, grazie al loro campionato, hanno già attirato su di loro le attenzioni di diversi club.

Il caso più eclatante è quello di Amadou Diawara. Il diciottenne centrocampista, scoperto e acquistato da Corvino per soli 800mila euro, è il diamante più luccicante della rosa bolognese. Già pronto per ottenere il doppio passaporto, e dunque anche per essere convocato in azzurro, il giocatore di Donadoni è seguito da Milan, Juventus e anche dalle super potenze europee Chelsea e Bayern Monaco.

Corvino se la ride – Ma non c'è solo il ragazzo di origine guineana al centro dell'attenzione. Nel Bologna di oggi, spicca anche il talento di altri ragazzini "terribili" come Donsah (19 anni),  Mbaye (21), Masina e Pulgar (22) e Rizzo (23), senza contare l'apporto di "vecchie conoscenze" come Taider e Destro: anch'essi al di sotto dei 25 anni di età. Un plotone di "baby" che sta facendo le fortune del club rossoblu e che, in futuro, potrebbe diventare protagonista anche sul mercato.

Su Adam Masina, ad esempio, c'è da tempo l'interesse dell'Inter di Erick Thohir, così come su Donsah e Pulgar si sta muovendo Beppe Marotta. Piace anche il difensore greco Oikonomou (23 anni) che, fino a qualche settimana fa, era nel mirino del direttore sportivo del Napoli, Cristiano Giuntoli. Un piccolo/grande tesoro per la dirigenza bolognese che, a salvezza raggiunta, potrebbe anche essere tentata dal monetizzare i suoi giovani talenti.

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