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Black out azzurro contro l’Irlanda: Brady punisce una brutta Italia

Meritata sconfitta degli azzurri con in campo le seconde linee che cadono nel finale sulla stoccata di testa di Brady. Per l’Italia un brutto ko che ha inficiato quanto di buono fatto contro Belgio e Svezia. A poco serve ricordare che i titolari erano in panchina e che Insigne ha colto un palo sullo 0-0.
A cura di Alessio Pediglieri
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Contro l'Irlanda l'Italia di Conte si spegne come un cerino al vento. Dopo le buone prestazioni con il Belgio e la Svezia gli Azzurri sono tornati ad essere quelli che avrebbero dovuto dall'inizio del torneo: lenti, impacciati, tecnicamente mediocri. Poco conta che il ct abbia messo in campo le seconde linee perché lo spirito – a detta dello stesso – sarebbe dovuto essere il medesimo. Ma tra gli undici titolari nessuno ha toccato la sufficienza con picchiate in basso dei vari Sturaro e Thiago Motta che hanno costruito un centrocampo macchinoso e lento, facilitando il possesso palla avversario. L'Irlanda ha avuto il merito di crederci e anche se la vittoria qualificazione è arrivata nel finale, il punteggio poteva essere ancora più severo nei confronti dell'Italia. Che coglie un palo con Insigne, entrato solo negli ultimi 20 minuti, ma che non ha convinto per nulla. E adesso la Spagna agli ottavi fa ancora più paura di quanto già non fanno le furie rosse di Del Bosque.
La rivoluzione azzurra – Conte rivoluziona la Nazionale e la Nazionale ne risente nell'assetto e nell'approccio contro l'Irlanda che scende in campo alla ricerca di una qualificazione agli ottavi che avrebbe dell'impresa. Gli azzurri rivoluzionati sbagliano tanto, forse troppo nei primi 20 minuti dove per Zaza e Immobile ci sono solamente le briciole di un gioco e una manovra che mai decolla. Tanto che sono gli irlandesi a fare gioco, possesso e tiri in porta che impegnano Sirigu, decisivo al 20′ su una sberla dal limite di Murphy, deviato sopra la traversa. La difesa azzurra resta spesso troppo sotto pressione, senza mai soffrire ma dovendo lavorare più del previsto.

Italia non pervenuta – Il centrocampo azzurro gioca spalle alla porta avversaria perdendo sempre l'attimo di poter ripartire in superiorità numerica, con Thiago Motta francobollato a uomo, incapace di gestire il traffico in mediana dove è chiamato a fare il regista. Non solo per il ‘dieci' sulle spalle ma perché nel centrocampo voluto da Conte è proprio l'oriundo ex Inter a prendere le fila del discorso tecnico soprattutto in fase offensiva. La gara diventa fisica, brutta, fallosa. In area dell'Italia si sprecano trattenute, proteste, cadute (più o meno accentuate) con gli azzurri che nei primi 45 minuti vanno una sola volta al tiro.

Lampo Zaza – Conte non cambia gli addendi nella ripresa e l'Italia continua il proprio sterile gioco. Un unico acuto arriva ad inizio di ripresa con un colpo di Zaza in area irlandese che sfiora la traversa, poi il black out con la difesa azzurra che fatica, Thiago Motta che perde palloni e mordente a centrocampo e il ct che impazzisce in panchina senza essere ascoltato da nessuno. L'Irlanda dal canto suo prova a credere nella vittoria e gioca molto meglio con il possesso palla in mano e le azioni sulla trequarti migliori.

Palo Insigne – A 20 dal termine entra Insigne per Immobile con il giocatore del Napoli che va ad affiancare Zaza in avanti come seconda punta. Baricentro che non cambia anche se Insigne entra subito in partita guadagnandosi palloni tra le linee in cerca di ispirazione. E dopo un paio di minuti non è un caso se è lui a crearsi l'azione migliore con uno slalom che termina con un destro rasoterra che si stampa sul palo.

Gol Irlanda – Nel finale, Conte prova ad alzare la squadra, togliendo De Sciglio e infilando in mischia El Shaarawy ma il finale è tutto irlandese e a una manciata di minuti dal fischio finale arriva il meritatissimo gol che vale la probabile qualificazione tra le migliori terze del torneo. Un'Irlanda che supera Sirigu con un tocco di testa di Brady , tra i migliori del match qualche istante dopo che il portiere del Psg aveva salvato tutto su uno svarione di Bonucci, fermando il tiro a botta sicura di Hoolahan.

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