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Bernardeschi non fa come Baggio: “Pronto a tirare un rigore contro la Viola”

A differenza di quanto fece Baggio nella sua prima partita da ex contro la Fiorentina, Bernardeschi dice che non si tirerebbe indietro se ci fosse da battere un rigore. Dal ritiro della Nazionale, il trequartista della Juventus ha parlato anche della tanta panchina che ha fatto finora con Allegri e dei cosiddetti ‘leoni da tastiera’.
A cura di Alessio Morra
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Federico Bernardeschi è stato paragonato spesso a Roberto Baggio. E come Baggio, anche il ventitreenne di Carrara ha lasciato la Fiorentina, e la maglia numero 10, per passare alla Juventus. Un trasferimento che ha fatto tanto rumore, soprattutto a Firenze. Dal ritiro della nazionale il trequartista ha detto che se gli capitasse di tirare un rigore contro la sua ex squadra lo farebbe. Baggio la prima volta che tornò al ‘Franchi’ non volle calciare e non si presentò dal dischetto:

Se avessi la possibilità di battere un rigore con la maglia della Juve contro la Fiorentina? Se capiterà lo tirerò perché adesso faccio parte di un’altra squadra e di un’altra società. Ho sempre detto che la riconoscenza nei confronti della società Fiorentina ci sarà sempre perché ho vissuto tanti anni nel club viola, l’ho sempre riconosciuto. Ho scelto di percorrere un’altra strada quella della Juve, perché è stato un qualcosa di straordinario e sono orgoglioso della mia scelta.

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Berna e la panchina con la Juve

Tantissima panchina, poche apparizioni dal primo minuto e solo un gol finora con la Juventus per Bernardeschi, che è consapevole di essere arrivato in una delle squadri più forti d’Europa e sa benissimo che per lui non è facile conquistare il posto fisso. La tanta panchina non lo ha spaventato e non lo ha mandato in crisi. L’ex viola anzi è convinto che l’apprendistato possa aiutarlo nella crescita:

Sono arrivato in una delle società più importanti d’Europa, che ha vinto sei scudetti di fila ed hanno fatto due finali di Champions in tre anni. Non è un dramma fare la panchina, anzi mi ha fatto ulteriormente crescere. Mi sembra giusto fare un po’ di apprendistato. L’ho vissuto con grande serenità e grande maturità. Ricordiamoci che è un mese e mezzo che sono alla Juventus.

Bernardeschi e i leoni della tastiera

Da Coverciano il giocatore, con grande maturità, ha parlato di un tema caldo. Bernardeschi è tornato a discutere degli ‘haters’ e dei cosiddetti ‘leoni da tastiera’ che lo hanno attaccato quando ha lasciato la Juventus per la Fiorentina e, senza alcun rispetto, hanno augurato il peggio anche la sorella, che aspetta una bambina:

Accetto le critiche e ogni professionista deve saperle accettare. Non esistono solo gli elogi. Ho risposto sui social agli attacchi non riferiti a una maglia o una società ma ai leoni da tastiera. Quelli che insultano, augurano morti, fanno cose pesanti, perché vanno oltre al fatto del tifo e dei colori della maglia. Credo che queste persone non vadano bene. Ho messo la foto di mia sorella incinta, e auguravano la morte della bambina prima che nascesse. A me non succede niente perché ho basi solide, ma ci sono ragazzi che soffrono per queste cose. Ho risposto a certe persone perché questo lo ritengo un male della società di oggi.

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