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Bernardeschi a tutto campo: “Juve? Il mondo perfetto. Cristiano? Un esempio per tutti noi”

L’esterno ex viola è tornato a disposizione di Allegri in vista della sfida all’Inter. Dovrà guadagnarsi un posto nel quasi intoccabile trio d’attacco Dybala-Cristiano-Mandzukic: “E’ arrivato il momento di ripagare la società. Noi siamo dei privilegiati, dobbiamo dare sempre segnali positivi. Astori? Prego ancora per lui”
A cura di Alessio Pediglieri
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Lo stimolo Inter è servito anche a Federico Bernardeschi, completamente recuperato e di nuovo a disposizione di Mister Allegri in vista della super sfida di venerdì sera allo Stadium contro i nerazzurri. Mai una sfida banale, dove servirà la migliore Juve e soprattutto il migliore Bernardeschi che, per questo motivo, si metterà nelle mani del proprio allenatore e delle sue scelte.

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Dopotutto, finchè ha giocato – anche con continuità – i risultati di squadra e personali si stavano iniziando a vedere, soprattutto nell'intesa sempre più affinata con Cristiano Ronaldo, "il giocatore più forte del mondo che si impegna tutti i giorni con umiltà e che per noi è un esempio".

Da Brunelleschi a Ronaldo

A Firenze era "Brunelleschi", per alcuni tifosi bianconeri è addirittura "Ronaldeschi", ma Federico vuole tornare a fare semplicemente il Bernardeschi, l'esterno di centrocampo capace di ricoprire più ruoli per necessità, pronto a scalare le gerarchie in cui si è ritrovato in basso pervia dell'ultimo infortunio. Con il trio Dybala-Cristiano-Mandzukic quasi intoccabile: "Mi definiscono tuttocampista, ma per svolgere questo ruolo bisogna essere sempre al cento per cento. Richiede caratteristiche che vanno coltivate tutti i giorni, sul campo, e per farlo una cosa fondamentale è sempre quella di porsi piccoli obiettivi"

Juve, il mondo perfetto

Sfidare l'Inter, sfidare se stessi, sfidare la Juventus per ritornare ad essere determinante. L'obiettivo di Bernardeschi è riprendersi un posto da protagonista in un club in cui ha imparato a crescere, alla ricerca della maturità psicofisica: "Alla Juventus entri in un mondo particolare in cui si richiede il massimo, ma dove hai tutto per poterlo tirare fuori. Sono veramente felice di essere qui: Allegri? Perfetto, si vede che è stato calciatore: lui spiega, indica, impone. Poi ricorda che in campo ci andiamo noi r questo ci responsabilizza".

La testa, l'esempio, Davide Astori

Oltre al fisico, fondamentale è usare la testa. Un concetto mai banale per chi si guadagna da vivere con i piedi ma che è alla base per poter svolgere una carriera dignitosa e rispettosa verso gli altri: "Il talento va coltivato con sacrifici ed umiltà. Noi personaggi famosi, abbiamo l'obbligo di lanciare messaggi positivi. La testa? Da allenare, ogni giorno, come il fisico. Il nostro è un lavoro delicato, siamo esposti a critiche e a valutazioni. In questo Davide Astori mi ha insegnato tanto con i suoi gesti, le sue parole. Prego ancora per lui".

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