Berlusconi: “Ancelotti al Milan se il Real lo lascia libero”
Questo matrimonio s'ha da fare. Ancelotti e il Milan promessi sposi, adesso che c'è anche la benedizione ufficiale del presidente, Silvio Berlusconi, non sembra ci siano più ostacoli insormontabili per il ritorno dell'allenatore a San Siro. L'apertura del massimo dirigente rossonero è chiara, a conferma delle ultime notizie trapelate nei giorni scorsi sui contatti allacciati, mai interrotti, e d'improvviso tornati di stretta attualità nel momento in cui Florentino Perez ha deciso di mettere la parola fine sull'esperienza del tecnico italiano a Madrid. E già, tutto è legato alla prossima mossa del club iberico che ha in mano un contratto fino al 2016, oltre alla volontà dell'uomo che ha contribuito a scrivere pagine importanti e vincenti della storia milanista sia da calciatore sia da timoniere.
"Dipende solo dal Real", ha ammesso il numero uno del Biscione in un'intervista a Napolitivù testimoniando la reale intenzione di puntare su ‘Carletto' per la ricostruzione della squadra e restituire al brand del ‘diavolo' quello splendore perso negli ultimi anni. Porta aperta, nemmeno c'è bisogno di bussare… "Io non sono per i ritorni – ha aggiunto Berlusconi -. Ci sono già capitate esperienze del genere in passato e non hanno dato i frutti sperati. Devo dire, però, che a Carletto mi lega un'amicizia molto forte. Lui può vantare una lunga esperienza in grandi squadre e con grandi campioni. E' uomo di calcio, conosce bene questo mondo e il suo rientro in rossonero potrebbe solo giovarci". Si attende solo che sulla Liga cali il sipario (il Barcellona è già campione), che Perez stringa la mano ad Ancelotti e lo liberi. Perché a Milano, sponda rossonera, c'è una casa che lo attende e un cuore che batte per quel campione che ha fatto grande il Milan: "Se lo lasciano libero, può tornare da noi".
La replica di Ancelotti non s'è fatta attendere ed è arrivata a margine della vittoria per 7-3 all'ultima di campionato: "O resto al Real Madrid oppure mi fermo per un anno. Se il club non mi vorrà dovrò accettarlo. Non ne sarei certo felice, ma nel mio lavoro sono cose che possono capitare. Ad oggi nessuno è venuto a dirmi che non proseguirò come allenatore".
