Beppe Signori in lacrime a causa dello scandalo calcio scommesse (VIDEO)
Beppe Signori in lacrime
Beppe Signori è scoppiato in lacrime in conferenza stampa
Un Beppe Signori stanco, distrutto e anche emozionatissimo si è presentato oggi in conferenza stampa per dire finalmente la sua sullo scandalo del calcio scommesse. Una vicenda che l'ha travolto come un fiume in piena stravolgendone completamente l'immagine.
Sono passati pochissimi giorni da quando Signori è tornato in libertà e l'ex centravanti si è dimostrato ancora sotto shock per la rapidità degli eventi, a suo giudizio del tutto inaspettati. "Ho scoperto dell'indagine mentre ero in treno, vedendo su un sito la mia immagine in manette. Arrivato a Bologna mi portano in questura. Mi son ritrovato come in certi film, appoggiato al muro, mi han preso le impronte digitali. Ero sotto shock, non capivo ancora di cosa stavano parlando – ha spiegato Signori come riportato da La Gazzetta dello Sport – mi chiama un giornalista, e gli chiedo di avere pietà. Il giorno dopo hanno scritto che già chiedevo scusa. In verità, chiedevo solo di capire cosa stava succedendo". Parole che sembrano riportare alla mente le scene di un film e che Signori ha vissuto in prima persona solo contro tutto e tutti.
Una vicenda nella quale è riuscito a trovare forza solo grazie all'appoggio incondizionato dei parenti: un supporto che gli ha permesso di non mollare e di resistere nelle durissime ore nelle quali Beppe Signori è stato arrestato: "Mi devo fare forza, se no non mi riconosco. Ringrazio le persone che mi son state vicine, avvocati e le persone che mi han mostrato affetto, i tifosi, la mia famiglia. Sono state il mio unico sfogo, non avendo contatti con l'esterno in questi ultimi quindici giorni rinchiuso a casa. In questi giorni mi son studiato l'ordinanza.
L'ex bomber della Lazio ha voluto spiegare come il tutto sia nato dalla sua passione per le scommesse e da un incontro nel quale Signori ha evidenziato la sua buona fede e correttezza che alla fine a suo giudizio son venute comunque alla luce: "Maledetto fu il 15 marzo, dove fui invitato dai miei due commercialisti all'incontro con due persone che non avevo mai visto. È lì che nasce tutto. Io non ho fatto altro che andare ad ascoltare, ingenuamente, scrivendo delle condizioni altrettanto ingenuamente: il famoso ‘papello'. Volevo capire a cosa serviva la mia presenza in quell'incontro. Ebbene, servivo solo da garante – ha proseguito Beppegol – Con la mia garanzia, si poteva eventualmente avvicinare giocatori di Serie A. Ma io quelle due persone le ho viste quella volta, ed è stata l'ultima, mi han chiesto di investire soldi, ho rifiutato. Anche perché non si possono coinvolgere giocatori di Serie A. Dissi che non ero interessato. E che non ho le disponibilità economiche per poterlo fare. Dopo il primo, non c'è mai stato nessun incontro con Erodiani e Bellavista. Io, quella volta, sono semplicemente salito nello studio dei miei commercialisti".
In conclusione Signori ha voluto smontare alcune delle principali accuse che gli sono state accreditate: "A queste persone e dagli altri indagati non ho mai ricevuto assegni o soldi in contanti, e non ho mai dato loro assegni e soldi in contanti. Mai ricevuto né dato. Lo dico con la massima tranquillità".