Benzema, più gol senza Ronaldo: “Ora gioco il mio vero calcio”
E' un nuovo Benzema, quello che si è caricato sulle spalle il peso dell'attacco del Real Madrid dopo l'addio di Cristiano Ronaldo. I numeri del centravanti francese, a segno anche nell'ultimo match di campionato in casa del Levante, confermano la sua maggiore incisività sotto porta. Il bomber nella sua ultima intervista ha raccontato la sua "metamorfosi" tattica e no, relativa al post CR7.
Karim Benzema segna di più senza Cristiano Ronaldo, ora può giocare il suo vero calcio
20 gol in 40 partite. Questo il bottino di reti stagionali di Karim Benzema. Senza Cristiano Ronaldo, al suo fianco, il francese gioca in un modo diverso: l'ormai ex gregario del campione portoghese ha più libertà di movimento in area avversaria e si muove più vicino alla porta, come confermato dai numeri. Ai microfoni di France Football, è stato lo stesso Benzema a parlare delle differenze rispetto al recente passato: "Prima c’era un giocatore che ha fatto sempre più di cinquanta gol a stagione per questo ho sempre rivestito un ruolo secondario. Ho giocato in funzione di Cristiano Ronaldo e abbiamo formato una bella coppia. Il mio obiettivo è stato sempre quello di aiutarlo a segnare un numero sempre maggiore di gol, ma adesso è diverso. Ora sono io il leader dell’attacco e spetta a me fare la differenza. Sono molto felice perché posso giocare il mio vero calcio".
I numeri di Benzema con e senza Cristiano Ronaldo
E i numeri parlano chiaro per il numero 9 francese del Real Madrid che in 40 uscite ha finora segnato 20 gol. Molto meglio rispetto alle ultime due annate quando ha dovuto fare anche un lavoro più sporco per aiutare il gioiello Cristiano Ronaldo. Nella scorsa annata, l'ex Lione ha messo a referto 12 gol in 47 uscite, mentre in quella precedente sono stati 19 i gol in 48 presenze. L'obiettivo è quello di fare meglio del 2015-2019 con 28 reti in 36 uscite complessive.
Karim Benzema e l'esperienza al Real Madrid
Una bella soddisfazione dunque per Karim Benzema che ha parlato anche dei tanti sacrifici fatti in questi anni, in cui è riuscito sempre a confermarsi al top in Europa: "Ho fatto molti sacrifici. Tutti sanno che nella carriera di un calciatore ci sono alti e bassi, io quando sono arrivato a Madrid, nel 2009, sono rimasto inizialmente sorpreso. Venivo dal Lione, una realtà piccola rispetto al Real per tutto ciò che ruota attorno al club. Sapevo che ci sarebbero stati tanti ostacoli da superare perché ero arrivato nel miglior club del mondo, ma io l’ho fatto. Io un esempio per i giovani? E’ importante. I giovani mi fanno pensare a me quando ho iniziato a giocare nel Lione. Me ne accorgo ad esempio guardando Vinicius, che ha solo diciotto anni. Certe volte gli chiedo di fare cose specifiche, ma poi mi fermo, penso e mi dico: ‘Piano, ha soltanto diciotto anni. Ricordati com’eri a quell’età…'. Però parlo spesso con lui perché so che può fare certe cose, è molto forte".
