Beckham sbarca in Italia: “E’ stato davvero speciale giocare nel Milan”
Ventinove presenze, due gol (con Bologna e Genoa), quattro assist e migliaia di tifosi pronti a ricordarlo con un sorriso ogni volta che sentono il suo nome. Arrivato in prestito al Milan nel gennaio 2009, e tornato in rossonero dodici mesi più tardi, David Beckham ha lasciato un segno indelebile in tutto il popolo milanista che lo ha applaudito a scena aperta e confortato in occasione della rottura del tendine d'Achille della gamba sinistra: infortunio capitato in un match contro il Chievo, che costrinse l'inglese a dire addio all'Italia e a non partecipare ai Mondiali del 2010. In occasione dell'apertura dell'Adidas Store di Milano, nelle scorse ore l'ex capitano della nazionale inglese è sbarcato nuovamente nel capoluogo lombardo e ricordato il suo passato rossonero in una lunga intervista.
Il tifo rossonero di Beckham
"Ho tanti ricordi così belli del mio periodo qui, è stato davvero speciale – ha spiegato lo "Spice Boy" alla Gazzetta dello Sport – Il club, i tifosi e la città mi hanno accolto a braccia aperte. Mi è piaciuto giocare per il Milan e vivere nel vostro paese. Milano e l’Italia mi sono mancati, Era come stare in famiglia. Il Milan è un club con una storia lunghissima, lo percepisci ogni volta che vai a Milanello o giochi a San Siro. Ho amato la gente, il cibo, gli amici che mi sono fatto. Seguo tutti i miei vecchi club. Anche se rispetto moltissimo la vecchia dirigenza, devo dire che c’è molta eccitazione e grandi aspettative per quello che i nuovi proprietari stanno facendo. Spero il Milan possa tornare in alto e lottare per i traguardi ai quali era abituato".
L'elogio alla Serie A
Dopo aver allontanato l'ipotesi di un suo futuro da allenatore ("E' un ruolo che non mi ha mai interessato"), David Beckham ha parlato della nuova competività del nostro campionato: "La Serie A è ancora uno dei campionati più appassionanti – ha concluso l'ex stella dello United e del Real Madrid – Le squadre hanno avuto meno successi all’estero negli ultimi tempi, ma sembra che i grandi club stiano tornando al top e possano ricominciare a inseguire obiettivi di prestigio".