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Beckham: “Io ceduto al Real. Fu uno shock e ho odiato lo United”

L’ex calciatore inglese ha svelato che avrebbe voluto giocare a vita con i Red Devils e dopo la cessione al Real Madrid per ben tre anni non riuscì a guardare una partita dello United.
A cura di Alessio Morra
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David Beckham ha avuto una carriera strepitosa si è tolto enormi soddisfazioni in ogni angolo del mondo. Becks ha giocato e vinto tutto con il Manchester United, è stato protagonista con il Real Madrid, con il Milan, con il Paris Saint Germain, e con i Los Angeles Galaxy (oltre che con la nazionale inglese). Giocando in tante nazioni diverse è stato idolatrato e applaudito da tifosi di mezzo mondo. Ma lui, l’ex grande numero 7, la sua carriera avrebbe voluta disputarla solo con il Manchester United. Per questo quando nel 2003 Ferguson accettò l’offerta del Real Madrid, Beckham subì un’enorme trauma. In un’intervista rilasciata alla BBC l’inglese ha svelato che quel passaggio fu così scioccante che nei tre anni seguenti non riuscì mai a guardare una partita del Manchester United:

Quando Sir Alex e il Manchester United mi hanno venduto al Real Madrid ero sconvolto. Per il disgusto, sono stati tre anni senza guardare una gara dei Red Devils. Il mio obiettivo era quello di giocare a vita al Manchester, ma non me lo hanno lasciato fare. Il club mi ha venduto in Spagna, al Real Madrid, e per me è stato uno shock.

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Evidentemente l’amore per il Manchester United di Beckham era davvero forte, e sicuramente non era solo figlio delle quasi 400 partite degli 85 gol e di una dozzina di titoli vinti (Champions League compresa). Però va detto che dopo aver abbandonato i Red Devils la carriera del quarantunenne inglese, che si appresta ad esordire nel grande schermo, si è tolto grandi soddisfazioni. Perché Beckham è riuscito a vincere il campionato con il Real Madrid, con cui è stato protagonista per quattro stagioni, con il Paris Saint Germain e pure con i Los Angeles Galaxy. Solamente con il Milan non è riuscito a conquistare il campionato, ma con i rossoneri giocò solamente per cinque mesi.

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