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Bayern Monaco, Ribery: “Guardiola il mio salvatore”

Il folletto francese è tornato da un lungo e grave infortunio ma il tecnico catalano lo ha aspettato e quando ha potuto l’ha inserito subito in squadra. Dove ha ripreso il posto da titolare.
A cura di Alessio Pediglieri
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A settembre Frank Ribery aveva shockato tutti con dichiarazioni preoccupanti: "Non so quando e se tornerò a giocare" aveva detto il fantasista francese del Bayern Monaco. lasciando un dubbio che poi, fortunatamente, è scomparso con la fine di ottobre quando il recupero dall'infortunio ha dato conferma che il giocatore sarebbe potuto tornare in campo regolarmente. E lo ha fatto nel modo migliore, conducendo il Bayern Monaco nella sua marcia trionfale sia in Bundesliga che in Champions League. Tanto che per il francese è ritornata a brillare la luce di una nuova stagione da protagonista con un ringraziamento particolare ad una persona: Pep Guardiola. Il tecnico catalano è stato infatti uno dei primi sostenitori del giocatore nel momento più difficile e ha permesso a Ribery di tornare a giocare con regolarità non appena i medici hanno dato l'ok.

Bayern inarrestabile. Il Bayern Monaco probabilmente non aveva bisogno di lui. Dopo aver strapazzato la Roma in Champions League, ha continuato ad inanellare successi anche in Bundesliga grazie al rotondo 4-0 ottenuto sul campo dell'Eintracht Francoforte. La squadra di Guardiola è una macchina perfetta dove chi gioca entra in un meccanismo oramai collaudato dal tempo e dai successi. Ma era sicuramente Frank Ribery ad avere bisogno del Bayern Monaco. Dopo il lungo periodo di recupero dall'infortunio per il folletto transalpino è arrivato il momento di riprendersi un posto in squadra e la gloria in campo. Visto che oggi gioca in una formazione ancora più forte di quella che vinse il Triplete e che gli permise di arrivare al terzo gradino del podio del Pallone d'Oro 2013. "Con Guardiola sono migliorato come calciatore. Posso essere utilizzato in posizioni diverse, mi scambio posizione di continuo con i miei compagni di squadra durante la testa partita, in modo che l'avversario non abbia mai idea di cosa doversi aspettare e spesso questa cosa ci riesce, come a Francoforte. Oggi siamo ancora piu' imprevedibili rispetto alla scorsa stagione, possiamo giocare con piu' moduli e creare maggiori pericoli".

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