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Bayern, Ancelotti: “Tornare in Italia? Può darsi, ma solo per un club”

Il tecnico italiano, intervistato in Spagna, ha ripercorso i momenti indimenticabili della sua carriera: “I ricordi più belli? La vittoria della decima Champions League col Real e il primo successo in Europa con il Milan”.
A cura di Alberto Pucci
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Al cuore non si comanda, specialmente se è quello di Carlo Ancelotti. Il 57enne tecnico di Reggiolo, appena arrivato al Bayern Monaco, dopo aver vinto in terra spagnola, ha riavvolto il nastro della sua carriera da allenatore grazie ad un'intervista rilasciata a "Marca". In attesa dell'esordio di Champions League contro il Rostov, il tecnico di Reggiolo è tornato a parlare della sua esperienza a Madrid e a Milano: "Allenare il Real è stata un'esperienza molto bella, quasi unica – ha spiegato Carletto – La quantità di tifosi che hanno i "Blancos" è enorme in tutto il mondo. Li trovi dappertutto e hanno un amore incondizionato per il Real Madrid. Ho ricevuto molto affetto da loro, così come è successo a Milano, Parigi e Londra. Sono diventato un po' madridista. E' stata un'esperienza unica, degna di essere vissuta".

Il ritorno in Italia

Inevitabile chiedere ad Ancelotti quali sono i momenti della sua carriera che ancora porta nel cuore: "I ricordi più belli sono senz'altro la vittoria della decima Champions League col Real Madrid e il primo successo in Europa con il Milan – ha spiegato l'allenatore del Bayern – Due imprese che per me hanno lo stesso valore, poiché abbiamo lottato duramente per ottenerle". Dopo il periodo "sabbatico", Ancelotti è tornato più deciso che mai: "Riparto da un ottimo club e sono felice di questa opportunità – ha concluso – L'anno sabbatico mi ha rilassato e avevo bisogno di stare tranquillo due o tre mesi. Il Milan? Ho avuto la possibilità di rientrare, ma ho pensato non fosse il momento giusto. Un ritorno in Serie A? Può darsi, d'altronde sono italiano. Però non vorrei allenare la Nazionale, preferirei un club: mi piace di più il lavoro quotidiano". I tifosi del Milan sono quindi autorizzati a sognare. Ancelotti non è mai stata dimenticato e per lui le porte di Milanello sono sempre aperte.

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