Batistuta: “Il mio sogno è allenare l’Argentina”
Per Batistuta il campo è come il richiamo della foresta: prima o poi, sa che ci tornerà e non per giocare al golf godendo del relax che si respira sul green. No, non fa per per lui che, abituato alle gomitate galeotte e ai colpi proibiti dell'area di rigore, ha bisogno del clima partita per tornare a ruggire. Gabriel Omar, pronunciato così ha un potere evocativo ed emozionale che scuote i cuori dei tifosi di Roma e Fiorentina e in patria è quasi un'istituzione. "Sono stato uno degli ultimi rappresentati del ‘9' che sfasciava le difese, aprendo spazi e con tante reti. Chi giocava come me era Cristian Vieri, poi non ho più visto altri con le mie caratteristiche". E allora Bati-gol ci prova e tira fuori dal cassetto l'ultimo sogno: "Mi piacerebbe diventare il tecnico della Nazionale". Una frustata, un lampo da vero bomber. Come ai vecchi tempi. Non è allenatore, dello spogliatoio conosce i segreti più reconditi e di quel pane s'è cibato per anni, ma a 44 anni aspira alla panchina dell'Argentina.
Mi rendo conto che è difficile, perché non sto allenando nessuna squadra – afferma ai microfoni dell'emittente argentina TyC Sports -. Nel nostro paese magari non è una situazione comune, però nel mondo ci sono esempi come Marco Van Basten in Olanda e Juergen Klinsmann in Germania che sono diventati ct delle Nazionali senza aver fatto esperienza in un club.
L'Albiceleste allenata da Alejandro Sabella avrà un'occasione d'oro nei Mondiali in programma in Brasile.
Se non vinciamo, dovremo aspettare tanto tempo prima di avere un'altra chance.
Quasi obbligato, parlando di nazionale, il riferimento a Lionel Messi.
Io e Messi insieme? Non so come sarebbe stato, ma credo che con me Leo avrebbe fatto più gol e io meno. Diego Armando Maradona era meno goleador di Messi, che non passa molto la palla, ma al quale niente puoi dire visto che nessuno calcia meglio di lui.
