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Barella prende per mano l’Italia, ma può essere troppo tardi

Contro il Belgio si vede l’Italia migliore. Barella gioca a tutto campo e sblocca la partita. Cutrone si muove bene, con Locatelli e Pellegrini che dialogano nello stretto. Il suo gol e la terza rete di Chiesa, che parte a destra e chiude a sinistra per sfruttare gli spazi di mezzo, racchiudono quel che l’Italia avrebbe dovuto mostrare nel resto del torneo.
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Barella prende per mano l'Italia, ma per la qualificazione alla semifinale e alle Olimpiadi di Tokyo potrebbe essere troppo tardi. Gli azzurrini, infatti, chiudono a pari punti con Spagna e Polonia. Considerato che, in questi casi, vale la differenza reti negli scontri diretti, il 4-0 sui polacchi porta la Spagna al primo posto. Il destino dell'Italia, che si allunga e incassa un gran gol, è appeso soprattutto a Romania e Francia che guidano il girone C con sei punti e dovranno affrontarsi nell'ultima giornata: se dovessero pareggiare, andrebbero a braccetto in semifinale.

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Di Biagio sceglie Pellegrini ala sinistra

L'Italia si schiera con un 4-2-3-1 flessibile. Un modulo che sembra studiato per la presenza di Kean, che però è arrivato in ritardo alla riunione tecnica e non parte titolare. Per cui Pellegrini, più dinamico, parte largo a sinistra con Locatelli trequartista pronto a dialogare con Cutrone a ridosso dell'area. Chiesa parte sempre largo a destra.

L'Italia parte con l'intensità che spesso tira fuori quando non ci sono seconde chances. Barella recupera e imposta, si vede quanto gli piaccia andare a recuperare palla a campo aperto e scattare per ribaltare l'azione. Pezzella, che debutta a sinistra, disegna un cross tagliato, teso, di quelli che sono mancati nelle prime due partite, proprio per il colpo di testa in tuffo del simbolo del Cagliari.

I tocchi di Italia e Belgio. Gli azzurri hanno preso il controllo del centrocampo e delle fasce. Quando si sono allungati, si sono esposti fra le linee
I tocchi di Italia e Belgio. Gli azzurri hanno preso il controllo del centrocampo e delle fasce. Quando si sono allungati, si sono esposti fra le linee

Il Belgio dell'ex Udinese Walem, ormai già eliminato, si dispone in un 5-4-1 senza palla. L'Italia imposta più sul fronte sinistro dove Pezzella garantisce l'ampiezza perché Pellegrini taglia verso il centro quasi da seconda punta. Più composto a destra Calabresi, che però si fa saltare con un po' troppa facilità in un paio di situazioni nel primo quarto d'ora. La sua posizione più centrale quando l'Italia si distende espone la difesa azzurra in caso di ripartenza del Belgio su lancio lungo o dopo una palla persa.

Anche il centrocampo, infatti, è votato alla costruzione. Evidente nella squadra di Di Biagio la volontà di recuperare presto il pallone e far ripartire velocemente l'azione ma non sempre i movimenti senza palla facilitano la resa nelle transizioni positive. Il Belgio lascia l'Italia impostare da dietro con i difensori, ma chiude bene le linee di passaggio a Mandragora, cervello di una nazionale che facilmente si lascia prendere dalla precipitazione e dalla tentazione dell'infruttuoso lancio lungo.

I tocchi nel primo quarto di partita. L'Italia (in azzurro) controlla il possesso ma non entra spesso in area
I tocchi nel primo quarto di partita. L'Italia (in azzurro) controlla il possesso ma non entra spesso in area

Possesso sterile fino al gol di Barella

L'Italia, che pure raggiunge il 62% di possesso palla nel primo quarto di partita, fatica a coinvolgere Chiesa con continuità. Si accende Pellegrini, che fa male fra le linee, ma le sue verticalizzazioni finiscono vanificate da due controlli sbagliati in area da Cutrone. E' un'Italia testarda ma lenta, che oltre i cross prevedibili dalle fasce non va. Come già si è visto contro la Polonia, gli azzurri soffrono contro squadre chiuse in difesa: l'imprecisione sotto porta certo non facilita il cambio di scenario. Sono le azioni di prima, le triangolazioni nello stretto a cavallo dell'area, a rendere di più (come si vede al 35′ anche se Pellegrini manca l'aggancio in area). Ma i movimenti senza palla che le potrebbero permettere latitano.

Di Biagio inverte gli esterni, mentre il vice Mutarelli lo avvisa del gol della Spagna che domina la Polonia e chiude il primo tempo avanti 3-0. I problemi dell'Italia sono chiari: la ricerca dell'ampiezza non produce effetti, il controllo territoriale porta prevalentemente a conclusioni da fuori. Fino al doppio tentativo di Barella, che nel primo tempo tocca 48 palloni, secondo azzurro più coinvolto dopo Bastoni. E' il più pericoloso dell'Italia. Nell'azione decisiva, aggredisce la prima respinta e si regala il primo gol in Under 21.

La prestazione di Barella nel primo tempo: presente a tutto campo, tenta dall'interno dell'area 3 delle 11 conclusioni azzurre
La prestazione di Barella nel primo tempo: presente a tutto campo, tenta dall'interno dell'area 3 delle 11 conclusioni azzurre

Si sblocca Cutrone

L'Italia si sblocca, si scioglie. Il punteggio favorisce la velocità di esecuzione, Locatelli avanza il raggio d'azione, si sblocca anche Cutrone che raddoppia con uno spunto da centravanti vero, un colpo di testa nell'angolo lontano. Cambia Walem, che toglie un Bastien inconsistente per Mangala, centrocampista difensivo dell'Amburgo da 2.2 contrasti e 1.7 intercetti di media a partita in Bundesliga.

Inevitabilmente il Belgio avanza il raggio d'azione del 4-2-3-1 con Schrijvers alto a sinistra e un palleggio più insistito per portare avanti il pallone dalla difesa. Così creano un paio di situazioni potenzialmente pericolose quando l'Italia rallenta un po' dopo il secondo gol, ma accetta di esporsi fra le linee agli inserimenti di Barella e Locatelli da dietro.

L'Italia completa la sfida con 24 tiri a 7
L'Italia completa la sfida con 24 tiri a 7

Il gol di Chiesa e i rimpianti azzurri

Di Biagio prova a gestire di più il pallone con Tonali, tradizionale play basso, per Locatelli. Ma il quarto gol della Spagna, una punizione gioiello di Ceballos, complica la situazione per l'Italia. Gli azzurrini si allungano, il Belgio con l'ingresso di Mbenza va a sfruttare gli spazi fra le linee, dove la squadra di Di Biagio rimane vulnerabile come dall'inizio di questo Europeo. L'intuizione del giovane Verschaeren, 17enne dell'Anderlecht, che taglia dentro saltando secco Calabresi e disegna un un gran tiro a giro nell'angolo lontano, rende ancora più amara la vittoria dell'Italia. Entra anche Bonazzoli, l'Italia riprende la configurazione classica del 4-3-3 ma perde compattezza, distanze fra le linee.

La fase a gironi, e forse l'Europeo, dell'Italia si chiude con il gol prima annullato e poi convalidato dal VAR a Chiesa, che da esterno sinistro suggerisce il passaggio filtrante a Tonali, rientra e incrocia. E' la sua terza rete nella manifestazione

Gli oltre 50 palloni toccati da Chiesa nella partita contro il Belgio
Gli oltre 50 palloni toccati da Chiesa nella partita contro il Belgio

E' un gol che racchiude tutto quello che l'Italia avrebbe potuto e dovuto fare contro la Polonia, e che invece non si è visto. Lasciando così il nostro destino soprattutto nelle mani di Romania e Francia.

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