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Barella, il sardo sulle orme di Gerrard che piace alla Juve

Miglior centrocampista italiano classe ’97 per 2 anni consecutivi (2012 e 2013), è un calciatore versatile in grado di adattarsi a qualsiasi ruolo in mediana. Il suo idolo? Lo juventino Del Piero.
A cura di Michele Mazzeo
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Il classe '97 Nicolò Barella, a dispetto dell’età, sembra essere già pronto per il grande calcio. Tanto che il suo allenatore Massimo Rastelli in questa prima parte di stagione gli sta dando molto spazio in questa sua prima stagione di Serie A. Gli addetti ai lavori lo hanno già accostato a grandi nomi, da Gerrard a Nainggolan, da Marchisio a Lampard, ma il suo idolo è Alessandro Del Piero. Ed è anche per questo che l’interesse della Juventus nei suoi confronti lo lusinga parecchio, anche se il suo desiderio è quello di diventare una bandiera del Cagliari.

Barella Juve

Da Gigi Riva al Cagliari: il destino è segnato

Nicolò Barella nasce a Cagliari il 7 febbraio 1997. La sua famiglia lo indirizza verso il basket, ma già da subito capiscono che il suo sport sarà il calcio. E così muove i primi passi nell’Accademia “Gigi Riva”, ma già a 7 anni il Cagliari lo mette in una sua squadra satellite per passare nel 2006 alle giovanili del Cagliari, quando di anni ne aveva 9 anni.Una maglia rossoblu che non toglierà più (se non nei sei mesi di prestito al Como). Dal 2011 comincia a presenziare con le nazionali giovanili (prima Under 15 e poi via via fino all’Under 20), e ad avanzare nelle giovanili dei sardi, giocando quasi sempre sotto età.

Scheda anagrafica (fonte Transfermarkt)
Scheda anagrafica (fonte Transfermarkt)

Dal doppio esordio col Parma al prestito a Como

Nel 2012 e 2013 viene premiato come miglior Centrocampista Italiano classe 97. Poi nella stagione 14/15 viene aggregato stabilmente alla prima squadra, ma esordisce solo a gennaio 2015 nella sfida di Coppa Italia contro il Parma, dove gioca tutti i 90 minuti, con buona personalità, commettendo pochissimi errori. Il 4 maggio 2015 poi fa il suo esordio in Serie A, sempre contro il Parma, nella partita vinta 4-0 dal Cagliari allo Stadio Sant'Elia, dopodiché disputa anche le ultime due partite di campionato. Comincia la scorsa stagione con i rossoblu, retrocessi in Serie B, giocando 5 volte. Per trovare più spazio a gennaio passa in prestito al Como sempre in Serie B, con cui scende in campo in 16 occasioni. Nonostante la retrocessione del Como in Lega Pro, il Cagliari, neopromosso in Serie A, lo riporta alla base e Rastelli decide di puntare su di lui. Per ora sono 10 presenze e nessun gol nella massima serie.

Barella Juve

Punti di Forza, visione di gioco e duttilità in mediana

Giovane di grande talento e prospettiva, premiato, fra le altre cose, come miglior centrocampista italiano della classe '97 per due anni consecutivi (2012 e 2013), Barella è un calciatore versatile in grado di adattarsi a qualsiasi ruolo del centrocampo. Grazie alla sua ecletticità, infatti, il ragazzo sardo può essere impiegato come trequartista, mediano, centrocampista centrale o, all’occorrenza, come mezzala, sia a destra che a sinistra. Tra le sue maggiori qualità spiccano un’eccellente visione di gioco (dimostrato con tanti assist nella scorsa stagione a Como) e un notevole dinamismo unite a grinta e aggressività in mezzo al campo. Caratteristiche, queste che lo portano a lottare strenuamente su ogni pallone.

Punti di debolezza, il tiro

Dove invece Barella deve migliorare e molto, è in un fondamentale in particolare: il tiro. Su questo aspetto il numero 18 del Cagliari deve essere più incisivo, visto che, con la sua energia e la sua propensione a buttarsi senza palla negli spazi, arriva spesso, senza grossi risultati (solo 4 reti in 77 presenze fra Primavera, Coppa Italia, Serie A e B), in posizioni favorevoli per andare alla conclusione.

La partita di Nicolò Barella contro il Chievo (fonte Fourfourtwo)
La partita di Nicolò Barella contro il Chievo (fonte Fourfourtwo)

Simpatizza per l'Inter, il suo idolo è Del Piero

Grande simpatizzante dell’Inter e attento ammiratore delle incredibili gesta dell’idolo indiscusso di tutto il popolo bianconero Alessandro Del Piero. Ama anche il tennis, in particolare Nadal. Ma la storia di Nicolò Barella è molto particolare. A dire la verità in casa Barella si sperava che il piccolo Nicolò giocasse a basket. Però, forse quello sport non gli piaceva poi così tanto infatti, mentre i suoi amichetti palleggiavano con le mani, lui palleggiava, con quel pallone a spicchi, con i piedi e, invece che tirarlo a canestro, lui lo calciavo contro il muro  prima destro poi di sinistro. Da quel punto i genitori capirono che il ragazzo era più portato per il calcio.

Barella Como

È anche un ragazzo molto divertente Barella che racconta l’episodio accaduto durante gli allenamenti. Due compagni entrarono prima della fine dell'allenamento negli spogliatoi e hanno mangiato i dolci portati da un compagno per il suo compleanno mentre loro erano fuori ad allenarsi. Allora per vendetta dopo che se ne erano  andati lui e i compagni gli legarono i lacci di due paia di scarpe in maniera così forte che il giorno dopo in cui si doveva disputare un’amichevole con la prima squadra, sono rimasti quasi 20 minuti cercando di slacciarle.

"E’ un giocatore straordinario, per fisicità e qualità"

Tanti gli apprezzamenti nei confronti di Barella che sta facendo letteralmente impazzire i top club di mezza Europa. Giorgio Melis, allenatore della squadra Allievi nazionali del Cagliari disse: “E’ un giocatore straordinario, per fisicità e qualità. Tempo fa me lo portai a fine stagione al torneo internazionale Memorial Santoru (Cagliari) con squadre come Inter e Benfica e fece una bellissima figura, facendo due gol, pur essendo uno dei più giovani in assoluto. Come ruolo l’ho alternato fra trequartista che uomo davanti alla difesa. Giocatore di indubbio prospettiva. Un vanto per il nostro settore giovanile”.

Barella Cagliari
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