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Barella, Cristante, Pellegrini e gli altri: il centrocampo del futuro che piace alle big

Pellegrini è uno dei migliori 15 giovani in Europa per il CIES. Piace a Juventus e PSG. I bianconeri anche su Barella, che interessa a Inter e Roma. Possibile il passaggio, anche a giugno, di Cristante, ottima alternativa in un 4-3-3 dinamico. A Crotone, poi, Mandragora sta ritrovando spazio e fiducia.
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Quattro assi di un colore solo. L'ideale quadrilatero di un centrocampo tutto azzurro di nuova generazione. Pellegrini e Cristante, Barella e Mandragora accendono le fantasie delle grandi, Juventus e Inter su tutte. Il futuro già bussa alle porte del campionato.

Pellegrini come Pjanic?

Ventidue anni da compiere a giugno e il piglio del veterano. Nove gol in Serie A nelle due stagioni con Di Francesco a Sassuolo, Pellegrini è l'ideale alternativa di Pjanic. Con 35 passaggi e quasi 2 key pass, 1.2 intercetti e altrettanti contrasti di media a partita, mette insieme quantità, qualità e una gran voglia di imparare. Fisico longilineo, non troppo esplosivo negli scatti e nei tackle, più svelto di pensiero che di gambe come troppe volte si è sentito ripetere troppe volte un altro romano diventato campione alla Roma che non aveva paura di tirare i calci di rigore, ogni riferimento a Di Bartolomei è puramente voluto, ha iniziato da centravanti. Il motivo? È il più alto di tutti. Per questo, poi, nei Giovanissimi nazionali giallorossi lo spostano come difensore centrale. Per questo, oggi, nel ruolo che gli disegna Montella nel 2009, perde qualcosa nello scatto sul breve.

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25 milioni posson bastare

Con questo rendimento, il rapporto trimestrale del CIES sui 100 migliori under 21 in Europa lo inserisce al 14mo posto. Al momento, varrebbe 50,7 milioni di euro, con un aumento del 44% rispetto a settembre.

Per portarlo via da Roma, però, alla Roma potrebbero bastarne la metà. A tanto infatti, a 25 milioni, ammonta la clausola rescissoria prevista nel contratto, da pagare anche in due tranche. Ma attenzione anche al Paris Saint-Germain che sembra interessata a ripetere l'operazione Verratti e pescare in Italia il nuovo centrocampista da consegnare a Emery e a chi verrà dopo di lui.

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Asta Juve-Inter-Roma per Barella

Dopo il 5-1 subito contro il Torino nel novembre 2016, Rastelli cambiò la fisionomia del Cagliari e la storia di Barella, che non ha più lasciato i gradi di titolare. Già dalla stagione della promozione dalla B, i rossoblù hanno testimoniato nei fatti la volontà di dare spazio ai talenti autoctoni, a chi meglio di altri conosce il valore e il significato della maglia. Barella, che proprio a Cagliari è nato, non ha certo bisogno che glieli spieghino.

Ha illuminato l'avvio di stagione con il gol alla Spal, ma brilla di luce propria soprattutto per la qualità quasi olandese di prevedere il gioco, di intuire movimenti di compagni e avversari e chiudere le linee di passaggio. Gran recuperatore di palloni, sfrutta il senso dell'anticipo con e senza palla, con la naturalezza di chi è abituato ad aggirare la pressione avversaria con la scioltezza di chi dialoga da sempre con quel pallone che accanto al piede rimane incollato.

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Ha rinnovato fino al 2022

Barella, entrato in orbita nazionale, ha rinnovato il contratto fino al 2022. “Ringrazio la società, il presidente e il direttore generale. Sono felicissimo – ha detto in conferenza stampa -. Significa che sto facendo bene e la cosa non può che farmi piacere. Ho rinnovato con la squadra della mia città, quella con la quale sono cresciuto. Non potevo chiedere altro”.

Difficile però che possa restare a Cagliari anche la prossima stagione. Piace alla Juventus, che ha un canale privilegiato dopo i passaggi in Sardegna di Romagna, Padoin e Tello, ora in prestito al Bari. Sul giocatore, però, ci sono anche l'Inter e la Roma. La società dovrebbe trattenerlo fino a giugno, poi cederlo per una cifra non inferiore ai 30 milioni. E sogna in entrata i colpi Caldirola, difensore scuola Inter che si sta costruendo una solida fama al Werder Brema, e magari di far tornare Han da Perugia.

La scheda di Barella (fonte: Wyscout)
La scheda di Barella (fonte: Wyscout)

Cristante, l'uomo che visse tre volte

Padre canadese e madre ialiana, Cristante ha esordito in Serie A contro l'Atalanta. Poi, visto che i destini del calcio prendono spesso strade difficilmente prevedibili, dopo gli anni neri tra Benfica, Pescara e Palermo, proprio con la maglia dei bergamaschi ha finito per esplodere. Sei gol in serie A, notevole la rete alla Juventus, una visione di gioco da veterano e una fisicità da centrocampista box-to-box lo rendono uno dei segreti sulla bocca di tutti gli osservatori. Per lui potrebbe muoversi l'Inter, che potrebbe provare una piccola soddisfazione in più nel prendere un giovane cresciuto nelle giovanili del Milan. E riprendere il filo degli ottimi rapporti con l'Atalanta, intenzionata a riscattare per 4 milioni il cartellino di Cristante, di proprietà del Benfica, dopo l'operazione Gagliardini. Anche la formula, secondo quanto scrive il Giorno, sarebbe simile, “ovvero un prestito biennale e obbligo di riscatto. Le cifre si aggirano attorno ai 20 milioni di euro ma potrebbero ancora salire, soprattutto perché sul ragazzo c’è l’occhio della Juve. Classe 1995, Cristante ha già all’attivo 6 gol in 17 partite di campionato e 3 gol in 6 di Europa League”.

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"Un falso lento che segna"

Ma si sta muovendo anche la Juventus che potrebbe piazzare l'offerta giusta per portare in bianconero a giugno la rivelazione della squadra di Gasperini, che offrirebbe un'ottima alternativa soprattutto se Allegri si manterrà intenzionato a sperimentare con più costanza il 4-3-3 anche nella prossima stagione. Con questo modulo, infatti, un centrocampista completo nelle due fasi e con una notevole capacità di inserimento senza palla si esalta. Vedere per credere Khedira, a cui lo stesso Cristante si è paragonato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport. "Tra 10 anni dirò: Gasperini mi ha fatto diventare Cristante. Per lui dimostare che i giovani possono e devono giocare è una specie di missione. Poi all'Atalanta c'è la cultura della pazienza. Qui ho avuto una sensazione mai provata prima, neanche al Milan e al Benfica: far parte di un progetto. L'Atalanta ha fatto di me un progetto, sono un falso lento che segna, ma rendo solo se c'è pure da difendere. Alla Khedira, un po' ci sta”.

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Mandragora, pronto un ritorno alla Juve

Mandragora ha esordito in serie A col piglio di chi non aspettava altro da tutta la vita. Gioca al Genoa, affronta in casa la Juventus, e neutralizza Pogba. Scartato a diversi provini per spalle che sembrano troppo strette, per un fisico considerato eccessivamente gracile, si rivela in rossoblù. Liverani, allora tecnico degli allievi, lo fa giocare da mediano e da mezzala. Arriverà proprio alla Juve nel 2016 dopo una fondamentale stagione di maturazione a Pescara.

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Mandragora si sente “un centrocampista a cui piace giocare molto la palla. Sono tecnico ma, allo stesso tempo, svolgo anche compiti di interdizione”, così raccontava a Vivo Azzurro. Si ispira a Thiago Motta, adora Maradona, e per estensione Messi, e con Zenga ha ritrovato entusiasmo, oltre che un posto da titolare a Crotone. Di proprietà della Juventus, potrebbe anche tornare in bianconero già da gennaio.

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