Barcellona, Xavi saluta tutti alzando la Champions League: “Il modo perfetto per dire addio”
Per Xavier Hernández Creus, universalmente riconosciuto come Xavi, le emozioni della serata di Berlino sono arrivate tutte alla fine: esattamente dal minuto 78, quando Luis Enrique ha deciso di schierarlo in campo a fianco dell'altro "marziano" del centrocampo blaugrana Iniesta. Per lo storico capitano del Barcellona, che al suo ingresso in campo ha subito ricevuto e indossato la fascia "catalana" al braccio, la finale di Champions League si è conclusa con l'ennesimo trionfo e una nuova serie di istantanee da inserire in quell'enorme album di fotografie blaugrana. Dopo gli scatti di Parigi 2006, Roma 2009 e Londra 2011, Xavi ha potuto aggiungere gli scatti della festa di Berlino: foto che rimarranno nella memoria di uno dei più grandi centrocampisti, mai passati dalle parti del "Camp Nou". In attesa di volare in Qatar e dare il via alla sua nuova avventura con l'Al-Saad, il trentacinquenne cresciuto nella "cantera" del Barcellona si è potuto godere fino alla fine la sua quarta Champions League, conquistata contro un'orgogliosa Juventus.
Dopo aver consolato un disperato Andrea Pirlo (gesto fantastico, anch'esso immortalato da fotografi e operatori video), Xavi ha raggiunto il palco dello stadio berlinese e si è fatto consegnare la coppa da Michel Platini: "Non ho parole, sinceramente non potevo chiedere di più – ha dichiarato nel post gara – Questo è il modo perfetto per dire addio alla squadra. Io ora andrò via, ma sono sicuro che il Barcellona continuerà a vincere perché ha una grande squadra. I nostri tifosi si meritano questa Champions League. Sia quelli che ci hanno seguiti qui a Berlino, sia quelli che sono rimasti a casa davanti alla televisione". Dopo le lacrime di qualche giorno fa, quando annunciò ufficialmente la sua partenza dalla città catalana, per la leggenda vivente e giocatore più titolato del Barça dominatore assoluto negli ultimi dieci anni è arrivato il momento di partire. Tra qualche settimana Xavi darà il via alla sua nuova vita da calciatore, in attesa di poter tornare in futuro in Spagna, per dare un senso compiuto al suo sogno: sedersi su una panchina e diventare il nuovo Luis Enrique.