Barcellona, la rabbia di Messi: “Mai chiesto un ingaggio più alto”

Tackle di Leo Messi verso Javier Faus, il vicepresidente del Barcellona che ha criticato fortemente la ‘Pulce' che richiedeva un ulteriore aumento di ingaggio per il rinnovo di contratto con il club catalano. Mentre sta vivendo un periodo professionale difficile a causa di un infortunio che lo ha costretto a saltare l'ultima parte del 2013, il fuoriclasse argentino ha così provato a mettere fine a delle voci incontrollate, così come quelle che hanno riguardato la sua famiglia con le accuse nei confronti del padre coinvolto in presunti riciclaggi di narcodollari attraverso le iniziative della sua Fondazione benefica.

Nessuna richiesta di aumento – La temperatura è salita improvvisamente alle stelle e Leo Messi la deve aver percepita tutta, tanto da dichiarare frasi pesantissime nei confronti del vice di Rosell, accusato dalla Pulce di fare i propri interessi e non quelli della società che rappresenta: "Javier Faus non capisce niente di calcio: è una persona che vuole gestire il Barcellona come se fosse un'impresa, invece non lo è. Il Barcellona è fra le squadre più grandi del mondo e deve anche essere rappresentato dai migliori dirigenti. Nè io nè il mio entourage abbiamo mai chiesto alcun aumento o rinnovo e lui lo sa molto bene".

Falsità sul riciclaggio – Dopo la smentita delle richieste di adeguamenti economici, Messi ha respinto anche le accuse di riciclaggio di narcodollari rivolte alla sua Fondazione per alcune partite di beneficenza disputate negli ultimi anni in Sud America e del coinvolgimento di suo padre. "Non ho letto nulla, la mia famiglia mi ha riferito quello che si sta dicendo e mi dispiace moltissimo. Ciò che abbiamo fatto in queste partite è al 100% a scopo benefico. Come ho sempre detto io penso a giocare e mio padre si dedica ai miei interessi fuori dal campo e a selezionare i migliori professionisti".