Balotelli in Nazionale: “Torno di corsa. Conte non mi chiamò e aveva ragione. Ventura no”
Torna o non torna in Nazionale? Dipendesse da lui, lo farebbe di corsa come ammesso nel corso del programma ‘Tiki-Taka'. Mario Balotelli si dice pronto a indossare di nuovo la maglia Azzurra, adesso serve capire se l'Italia è pronta ad accoglierlo. Lasciò il gruppo nell'estate del 2014, divenendo icona del fallimento dell'Italia di Prandelli al Mondiale in Brasile. Ora, a 28 anni (li compirà il 12 agosto), consapevole di aver bruciato buona parte della propria carriera pur avendo opportunità importanti (Inter, Milan, Manchester City), l'attaccante del Nizza sa che altri colpi di testa – che non siano quelli in campo – non gli sono permessi.
Possibile che dalla prossima stagione sia di nuovo in Serie A: sulla carta, considerate anche le condizioni economiche della trattativa (può arrivare a parametro zero), sarebbe un ottimo affare tenendo conto del rapporto qualità/prezzo. Sarebbe… perché finora nessuna squadra di livello medio alto ha risposto con interesse ai segnali lanciati dal suo procuratore, Raiola. Né Juventus, né Napoli hanno lasciato spiragli. La Roma non ha chiuso del tutto la porta ma le servirà anzitutto capire che direzione prendere con Dzeko (che a gennaio è stato vicino alla cessione), Schick (una delusione rispetto alle attese) e lo stesso Defrel.
Amo la Nazionale e ci tornerei di corsa ma non so niente – ha ammesso Balotelli in tv -. Gli unici due allenatori che non mi hanno convocato in Nazionale sono stati Conte e aveva ragione perché io non stavo giocando bene e poi Ventura che l’ha fatto per delle sue ragioni che ancora non ho capito.
In Francia è rinato. Nella quiete della Costa Azzurra, per quanto gli sia difficile – non sempre per colpa sua – stare lontano dai riflettori, Balotelli ha ritrovato sé stesso, il fiuto del gol e la voglia di vincere. Non le aveva mai accantonate ma s'erano un po' offuscate.
Il segreto per avere continuità nelle prestazioni? La serenità l’ho trovata a casa con una persona. Il segreto è a casa mia, poi negli ultimi anni ho avuto dei problemi fisici che ora non ho più e le prestazioni calcistiche sono migliori però la serenità la si trova a casa e non nel lavoro.