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Aurelio De Laurentiis: “Bari non sarà appendice del Napoli, lo riporterò in Serie A”

Il neo presidente del club pugliese svela in conferenza stampa: “Mio figlio Luigi si occuperà della nuova società, ho sentito Filippo Galli per seguire il vivaio”. A Napoli, però, una parte della tifoseria ha contestato il massimo dirigente: “Finalmente. È una vita che Bari”, c’è scritto su uno striscione. “Non mi posso preoccupare dei dissidenti – è la risposta del presidente – perché molti hanno ancora un concetto di possesso che non appartiene più al calcio di oggi”.
A cura di Maurizio De Santis
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Ssc Bari. I pugliesi come il Napoli che non aveva nemmeno i palloni per allenarsi. Gli azzurri ripartirono da Capaccio Paestum (provincia di Salerno) e dalla Serie C, i pugliesi dal fallimento che li ha precipitati in Serie D. Aurelio De Laurentiis si occuperà di rifondare anche la storica società biancorossa per riportarla ai fasti di un tempo, in A, perché dice "non sarà mai un'appendice" del club partenopeo. Nella conferenza stampa avvenuta nella sala comunale del capoluogo il neo proprietario dei ‘galletti' aveva accanto a sé il sindaco, Antonio Decaro, che martedì sera ha ufficializzato l'arrivo del produttore cinematografico al timone della società e gli ha consegnato il titolo sportivo (costato 3 milioni di euro) quale primo atto della ricostruzione.

Il Bari ha una storia composita, lunga 110 anni – ha ammesso De Laurentiis -. Ora ci aspetta una cavalcata rapidissima per tornare in Serie A e anche per modificare quel regolamento che attualmente impedisce di avere 2 squadre nel massimo campionato. Sono un guerriero, vi garantisco di essere pronto a dar battaglia.

Come sarà il nuovo club? Quale sarà il budget messo a disposizione per rilanciare il blasone? Chi si occuperà direttamente del Bari? De Laurentiis non si sottrae alle domande e concede qualche indiscrezione.

Il budget? può sempre essere implementato all'occorrenza. In Serie D c'è un limite agli stipendi, con i diritti d'immagine possiamo incrementare e convincere i calciatori più importanti a venire da noi. Bari non sarà mai una appendice del Napoli e per fugare questo timore ho convito mio figlio Luigi – che non si è mai interessato di calcio – ad interessarsi del Bari. Poi ho chiamato Arrigo Sacchi pere chiedergli di essere consulente e sentito Filippo Galli per seguire il vivaio.

Uno degli striscioni di contestazione al presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis
Uno degli striscioni di contestazione al presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis

A Napoli una parte dei tifosi non ha preso bene la notizia. Attendevano il grande colpo di mercato (il sogno Cavani), a due settimane dalla chiusura delle trattative incassano la notizia – come un fulmine a ciel sereno – dell'acquisizione del Bari da parte del presidente. Lo striscione apparso ieri sera all’esterno dello Stadio San Paolo è la testimonianza dell'umore della parte più calda della tifoseria: "Finalmente. È una vita che Bari" oppure "Non solo il Bari ma anche altre società basta che vai via dalla nostra città". Come risponde De Laurentiis? In maniera secca, come sempre, senza lasciarsi influenzare.

Non mi posso preoccupare dei dissidenti – ha aggiunto il presidente – perché molti hanno ancora un concetto di possesso che non appartiene più al calcio di oggi. I tifosi del Napoli, fuori da Napoli, sono 40 milioni.

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