Atletico, Simeone medita l’addio. L’Inter nel futuro?
Il linguaggio del corpo non mente. Quello visto immediatamente dopo il fischio finale di Real-Atletico è stato un Diego Simeone insolito: affranto, esausto, quasi ferito per la sua seconda finale di Champions persa. Il Cholo ci aveva creduto, aveva creduto che dopo aver perso in extremis “il trofeo dalle grandi orecchie” nel 2014, quando già assaporava il sapore dello champagne, questa volta sarebbe stato il suo turno. D’altronde dopo aver steso Barcellona e Bayern Monaco, l’Atletico sembrava avere tutte le carte in regola per stendere i cugini. E invece dopo 120 minuti tiratissimi la lotteria dei rigori ha sorriso alle merengues, con buona pace dei colchoneros in lacrime con la consapevolezza di aver perso un’occasione che difficilmente si ripeterà. Le parole di Simeone nell’immediato dopo partita non necessitano di commento e fanno trapelare una delusione immensa: “Perdere due finali così è un fallimento. Adesso è il momento per fermarsi a pensare, per curarsi le ferite. Per riflettere e analizzare".
Non era facile per una squadra che non può contare sulle doti tecniche e sui fenomeni delle altre big del calcio europeo raggiungere nuovamente la finale di Champions. E invece Simeone è riuscito ad infondere anche nelle nuove pedine un cholismo che ha permesso a Griezmann, Torres e a tutto il gruppo dell’Atletico, di trovare la forza per conquistare nuovamente la chance di alzare al cielo la coppa più ambita. Dopo il rigore di Ronaldo però quella grinta, fame e cattiveria agonistica si sono trasformate in uno scoramento che potrebbe anche incidere sul futuro di Simeone.
Una sconfitta troppo amara da essere digerita, dal sapore dell’occasione irripetibile per un allenatore che, secondo la stampa spagnola, potrebbe spingerlo verso una decisione a sorpresa. L’emittente Cadena Cope ha infatti parlato di un “Simeone” molto provato che in settimana valuterà se continuare o meno la sua avventura all’Atletico. Questione di stimoli per l’argentino che potrebbe anche concedersi un anno sabbatico per poi tornare in panchina. E chissà che nel suo futuro non ci sia quell’Inter, a cui lui ha già strizzato l’occhio dichiarando: “Un giorno allenerò i nerazzurri”. Un’ipotesi per ora improbabile, anche per motivi economici, ma che tra un anno potrebbe anche concretizzarsi quando Simeone potrebbe nuovamente essere pronto per un nuovo “miracolo”.