Atletico Madrid, l’ex Saul Niguez racconta: “Al Real mi rubavano il cibo e le scarpe”

Non è tutto oro ciò che luccica nel centro sportivo di Valdebebas. Dalla famosa "cantera" del Real Madrid, c'è anche chi è scappato volentieri e adesso ricorda con rabbia quei momenti passati in una delle scuole calcio più famose del mondo. A svelare aneddoti per nulla edificanti, è stato il 21enne Saul Niguez: giocatore dell'Atletico Madrid, che nella scorsa edizione della Liga ha sfidato le "merengues" nel derby del "Bernabeu". Il capitano dell'Under 21 spagnola, cresciuto da ragazzino nelle giovanili del Real Madrid, non ha un ottimo ricordo di quelle settimane passate a Valdebebas: "In campo andava tutto alla grande – ha ricordato in un'intervista a "El Mundo" – Ma fuori dal terreno di gioco avevo molti problemi. Venivo spesso derubato delle scarpe e del cibo e, inoltre, sono stato anche accusato e punito per delle cose che in realtà non avevo mai commesso".
I valori dell'Atletico Madrid
Una vita "da caserma" per il povero Saul Niguel che, all'epoca, aveva solo dodici anni: "Mi ricordo che mandarono una lettera all'allenatore dicendo che ciò che c'era scritto era opera mia, ma io non avevo mai fatto una cosa del genere – ha continuato – Nonostante le mie parole, non mi credettero e fui costretto a non frequentare il centro d'allenamento per due settimane. Ero solo un ragazzino e non potevo convivere con questi problemi".
Episodi che, a lungo andare, hanno fatto prendere al giovane centrocampista la decisione di lasciare il Real Madrid e accasarsi ai "cugini": "L'Atletico è una società con valori forti, un modo di vivere la vita. Umiltà, lavoro duro, sacrificio, unità, e la forza della squadra. La Liga? Nonostante il distacco dal Barcellona, non vogliamo arrenderci. Da ora in avanti ogni partita sarà per noi come una finale e cercheremo di vincerle tutte". A partire da quella contro il Real Madrid di Zidane che, per Saul Niguez, avrà un doppio significato.