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Atletico, Diego Costa si ripresenta: “Non sono Dio, Conte? No comment”

Il ritorno a Madrid dopo il lungo purgatorio, figlio degli attriti col tecnico del Chelsea e del mercato bloccato dell’Atletico. Ma a gennaio può tornare a giocare: “Non penso di essere Dio, mi metterò a disposizione della squadra. Il Chelsea? Meglio non parlarne, penso solo all’Atletico”
A cura di Alessio Pediglieri
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Ed è arrivato anche il momento di Diego Costa, il bomber spagnolo che ha lasciato il Chelsea tra mille polemiche e che oggi è a tutti gli effetti un nuovo attaccante per Diego Siemone e i suoi Colchoneros. Un acquisto importante, che renderà l'Atletico ancora più completo dopo mesi di lunga attesa. Dalla scorsa estate il giocatore è fermo, allontanato dal Chelsea e da Antonio Conte ma in stand by per il blocco di mercato del club spagnolo che riaprirà proprio a gennaio. E con l'arrivo di Costa, ci potrebbe essere anche qualche partenza importante a giugno 2018.

Da gennaio di nuovo in campo

Diego Costa è stato presentato alla stampa e ai tifosi. Nessuna novità, da tempo si sapeva che il giocatore era a disposizione di Diego Simeone che lo ha aspettato, allenandolo, in attesa dello sblocco del mercato. Con il nuovo anno lo spagnolo potrà anche scendere in campo concretizzando  l'affare di mercato che lo stesso giocatore ha preteso andando allo scontro con il Chelsea.

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Il ritorno a casa

Per l'attaccante spagnolo di origini brasiliane si tratta di un ritorno a casa, ma anche di una prima volta visto che è stato presentato dal presidente Enrique Cerezo nel novissimo stadio Wanda Metropolitano. "Sono molto felice, ringrazio il club e il presidente per tutti gli sforzi fatti per farmi tornare. Fisicamente sono molto meglio di quando sono arrivato qui. Sono ansioso, voglio giocare e aiutare la squadra"

"Non sono Dio"

In questi mesi di attesa, Diego Costa non è rimasto a guardare: si è allenato, ha studiato i meccanismi ella squadra, ha ripreso contatto con l'ambiente che lo ha sempre amato e adesso atteso: "Ho lavorato molto, è stata dura non giocare. Mi sono preparato anche mentalmente per questo momento. Ora ho solo bisogno di giocare, sono stanco di allenarmi così tanto. Mi troverò bene con tutti, con Torres, Griezman, Gameiro e Correa. Non ho intenzione di arrivare e pensare di essere Dio".

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