Arsenal, Wenger non ci sta: “L’UEFA tollera il doping nel calcio”
Arsene Wenger non ci sta e lo grida a gran voce perché perdere va bene ma secondo le regole. Il tecnico francese dei Gunners ha sbottato contro l'UEFA dopo che l'Arsenal si è visto convalidare la sconfitta contro la Dinamo Zagabria anche a seguito del responso positivo di un giocatore avversario ai controlli anti-doping. Una decisione inaccettabile per l'allenatore dell'Arsenal che pretendeva venisse archiviato il match col successo a tavolino degli inglesi. Il tutto era accaduto a seguito del match di Champions League giocato a settembre (gruppo F), perso dai Gunners 2-1, il centrocampista Arijan Aremi era risultato positivo ed è stato squalificato per quattro anni.
Più che una questione di risultato e di classifica, anche se fondamentali nell'economia di un club che investe milioni di euro di stagione in stagione, Wenger l'ha messa sul piano morale ed etico, altrettanto importante per chi, come l'UEFA vuole diffondere i valori reali dello sport e del calcio in particolare. "Non si può dire ‘ok', avevano un giocatore dopato e poi confermare il risultato – ha detto Wenger ai giornalisti prima della partita di ritorno di questa sera a Londra -. Questo significa che, fondamentalmente, accetti il doping".
Un clima dunque rovente tra Arsenal e Dinamo con il tecnico che da tempo è in sella al cavallo della lotta al doping. Purtroppo per lui, però, le vigenti norme in vigore danno ragione al massimo organismo europeo del calcio: il risultato di una partita può essere convalidato se è un solo giocatore a non passare il test. Cosa puntualmente avvenuta all'interno della Dinamo, con conseguente squalifica pluriennale al malcapitato calciatore.
La replica da parte dei vertici di Zagabria e dell'allenatore della Dinamo Mamic, nei confronti di Wenger proprio alla vigilia del match di ritorno è stata perentoria: "Il signor Wenger può parlare di quello che vuole, ma ci sono altre persone che prendono decisioni su questo. Io non credo che ci sia un problema con il doping nel calcio"