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Argentina, Mondiali 2010: la meglio gioventù di Maradona

Maradona sogna di riportare la Coppa del Mondo in Argentina, intanto si coccola i suoi giovani campioni in attesa che Messi si sblocchi.
A cura di Francesco Ferrara
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Dieci gol in 4 partite, Higuain capocannoniere del Mondiale, la media di 2,5 gol a partita. Ecco i numeri straordinaria dell'Argentina maradoniana. E pensare che Messi, il giocatore più forte al mondo, é ancora a secco; Milito invece, bomber principe dell'Inter, non é nemmeno titolare. L'attacco dell'Albiceleste é composto da Tevez, Messi ed Higuain, 3 calciatori diversi, 3 storie diverse.

Tevez é il giocatore del popolo. Come Maradona, anche lui viene da un quartiere poverissimo, una periferia così malfamata alle porte di Buenos Aires da essere chiamata "Fort Apache". Il popolo lo ama perché gioca con la rabbia di chi ha conosciuto la povertà da ragazzo, quella povertà che Diego conosce bene. Contro il Messico ha siglato la sua prima doppietta mondiale, con un secondo gol di rara bellezza e potenza.

Messi, la Pulce, é il vero erede di Maradona. El Pibe de oro rimarrà unico nella storia del calcio, ma l'asso del Barcellona é l'unico paragonabile al genio di Diego. Secondo il ct argentino Messi non é ancora andato a segno perché viene "picchiato"dai difensori che non sanno come fermarlo. In effetti la Pulce è il giocatore più tartassato di tutto il Mondiale. Maradona spera che possa sbloccarsi proprio contro la Germania, acerrimma rivale protagonista di 2 finali mondiali contro la Seleccion nel 1986 e nel 1990.

Eccoci ad Higuian, la cui storia é davvero particolare. Già perché l'attuale capocannoniere di Sudafrica 2010 inizialmente non era nelle grazie di Diego. L'attaccante del Real Madrid ha origini francesi, e rifiutò da ragazzino la convocazione di una nazionale  giovanile argentina. Tuttavia qualche tempo dopo rispose di no anche ad una convocazione del ct francese Domenech. Era indeciso. Maradona voleva e vuole solo gente pronta a morire per la "camiseta". Poi in una partita decisiva per le qualificazioni contro il Perù Diego lo mandò in campo e risultò tra i migliori. Da allora ha conquistato il posto da titolare e  sembra davvero intenzionato a non mollarlo più.

Francesco Ferrara

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