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Arezzo dichiarato fallito, concesso l’esercizio provvisorio

Dopo Modena e Vicenza c’è una terza società che ‘salta’ in Serie C. Nominati due curatori, spetterà a loro occuparsi dell’amministrazione controllata facendo sì che il torneo venga portato a termine senza incorrere in ulteriori penalizzazioni.
A cura di Maurizio De Santis
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Dopo Modena e Vicenza arriva una terza sentenza di fallimento pronunciata dal Tribunale. Questa volta tocca all'Arezzo (la terza dopo casi analoghi capitati nel 1993 e nel 2010), il club che dieci anni fa vide in panchina prima Maurizio Sarri e poi Antonio Conte è al collasso. Il collegio di giudici costituito da Carlo Breggia, Antonio Picardi, Michela Grillo, riunito in camera di consiglio, ha accertato lo stato di insolvenza della società amaranto e – come da prassi – ha emesso il verdetto.

Cosa succederà adesso? Il club toscano scomparirà a fine stagione, una volta chiuso il campionato di Serie C? Ci sono speranze di salvare il blasone? Al momento il Tribunale ha concesso l'esercizio provvisorio, a condizione che vengano rispettate le scadenze di pagamento di stipendi e contributi. Sono stati nominati due curatori fallimentari: si tratta degli avvocati Lucio Francario e Vincenzo Loffredi di Roma, spetterà a loro occuparsi dell'amministrazione controllata facendo sì che il torneo venga portato a termine senza incorrere in ulteriori penalizzazioni.

Un pericolo, quest'ultimo, che sembra sventato grazie alla catena di solidarietà che s'è stretta intorno alla squadra. Per il pagamento degli stipendi dei calciatori sono state offerte ampie garanzie nel corso dell'udienza pre-fallimentare: la copertura economica è il frutto della colletta che ha visto protagonisti sostenitori dell'Arezzo e imprenditori, tutti chiamati in causa da una sorta di ‘adunata' all'insegna dell'Orgoglio Amaranto (è così che è stata ribattezzata la sottoscrizione, con il legale l'avvocato Francesco Chiericoni) con in coinvolgimento dell'amministrazione comunale, che attraverso il sindaco Alessandro Ghinelli, ha lanciato un appello alle imprese perché offrano il loro contributo alla salvezza del titolo sportivo. Così è stato, poi servirà capire cosa accadrà a fine stagione.

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