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Arbitro aggredito in campo: gara sospesa, poi le scuse di giocatore e società

E’ accaduto alle porte di Milano durante un incontro di calcio minore: insulti, spinte e percosse. Gara sospesa e arbitro portato in ospedale. Poi, le scuse del club e del giocatore. Il tutto nella giornata dedicata a combattere la violenza verso gli arbitri.
A cura di Alessio Pediglieri
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Proprio nella giornata nazionale "contro la violenza nei confronti degli arbitri" in Lombardia si è consumato l'ultimo episodio di violenza nel mondo del calcio. Protagonisti un direttore di gara – la vittima – e un giocatore di una squadra locale – l'aggressore. Il tutto con sospensione del match e corsa al più vicino ospedale da parte del giovane fischietto. Poi, le scuse da parte della società e dello stesso calciatore, ma l'episodio aveva già fatto il giro del web, finendo sulle prime pagine locali e, poi, su quelle nazionali della stampa di settore.

Alle porte di Milano, a Cernusco Lombardone, era di scena la partita tra la Brianza Cernusco Merate e il Costa Masnaga finita poi con la vittoria schiacciante dei padroni di casa. A scatenare le ira di uno dei giocatori ospiti, il fischio di un rigore a favore del Merate. Parole grosse, insulti e, infine, le mani addosso. Tutto questo da parte del giocatore più rappresentativo del Masnaga, il capitano, che ha assalito l'arbitro costringendolo a sospendere il match.

Il direttore di gara, il diciottenne Matteo Airoldi, è infatti dovuto dirigersi in ospedale per curare le contusioni riportate. A fine partita e con gli animi meno esagitati al giovane appartenente all'AIA (l'Associazione Italiana Arbitri) sono arrivate le pronte scuse da parte della società del Masnaga e del suo capitano, reo di tale aggressione.

Il tutto è stato vissuto dal pubblico presente in modo quasi paradossale. L'aggressione all'arbitro Airoldi infatti, è avvenuta proprio nella giornata che la Figc aveva deciso di dedicare a difesa della categoria arbitrale. Un giorno dedicato proprio per combattere la violenza nei confronti dei direttori di gara. Una decisione per cui le gare lombarde erano iniziate con dieci minuti di ritardo in segno di solidarietà. E che a Cernusco è finito nel peggiore dei modi.

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