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Appello Unicef a Serie A e B: #tuttigiùperterra per i migranti

Per ricordare i migranti che troppo spesso muoiono nei mari del Mediterraneo l’UNICEF ha lanciato un appello ai calciatori di Serie A e Serie B.
A cura di Alessio Morra
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Troppo spesso, purtroppo, nel Mediterraneo, in particolar modo nel Mar Egeo, si susseguono naufragi che costano la vita a decine di persone. La rotta che va dalle coste turche a quelle greche è quella più battuta dai profughi che scappano dalla Siria e da altri Paesi mediorientali in cui c’è la guerra e che sperano di trovano un futuro migliore in Europa. Ma purtroppo tante persone perdono la vita e tra le vittime ci sono anche tanti bambini. Suscitò grande commozione la foto del piccolo Aylan Kurdi, un bambino annegato in un naufragio qualche mese fa, il cui corpo era strato trovato senza vita sulla spiaggia di Bodrum. Mentre l’Europa sta cercando una soluzione, lo scorso fine settimana, a Larissa, due squadre greche l’Ael e l’Acharnaikos, che militano nella seconda serie, hanno fatto sentire la loro voce mettendo in scena un sit-in per sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sulle tragedie che accadono nei mari greci. Dopo il fischio d’inizio dell’arbitro i ventidue calciatori si sono seduti per terra e lì sono rimasti per qualche minuto prima di mettersi a giocare la partita.

Adesso da UNICEF Italia, con l’hasthag #tuttigiuperterra, arriva la proposta di un gesto simile anche per i calciatori di Serie A e Serie B. L’appello lo ha lanciato il portavoce di UNICEF Italia Andrea Jacomini: “Trenta secondi seduti all’inizio di ogni partita per ricordare la tragedia dei bambini in mare. Da mesi assistiamo inermi alla morte di bambini nel Mare Egeo senza che si levi alcun grido di indignazione né che si trova una soluzione. Proponiamo un sit-in per dimostrare vicinanza a questi bambini che hanno perduto e perdono tutt’oggi la loro vita in mare e che si sono messi in fuga con le loro famiglie perché vittime delle peggiori atrocità. Sarebbe un grande gesto di cui non solo il calcio, ma l’Italia intera avrebbe bisogno”.

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