Andres Iniesta, il genio del Barcellona

Andrés Iniesta è da un decennio uno dei calciatori più forti e più apprezzati al mondo. Se il Barcellona ha vinto 4 Champions e una marea di trofei dal 2006 a oggi e se la Spagna ha conquistato due Europei e i Mondiali parte del merito è proprio di Iniesta, l’antipersonaggio. Per lui abbondano sempre elogi, complimenti e soprannomi – ne ha più di Andreotti. É stato soprannominato ‘L’Illusionista’, ‘L’Anti-Galactico’, ‘Il Cavaliere Pallido’, ‘Il Cervello’ e per il rispetto dovuto a un fenomeno che ha deciso la finale dei Mondiali sudafricani è stato ribattezzato pure ’Don Andrés’. Il Pallone d’Oro lo avrebbe meritato, ma gli fu scippato incredibilmente da Messi nel 2010. L’Illusionista si ‘consola’ con ventisette trofei vinti tra Barcellona e Spagna.
Come nasce Don Andrés – Iniesta nasce l’11 maggio 1984 a Fuentealbilla, un paesino di duemila anime dalle parti di Albacete, a otto anni inizia a giocare a calcio. Subito si capisce che è un fenomeno. Il Barcellona lo portò a ‘La Masia’ quando a quindici anni. Andrés, una volta disse, che quello per lui fu un momento assai traumatico: “Versai un fiume di lacrime quando andai a Barcellona, mi dispiaceva tantissimo lasciare i miei genitori”. Diventa subito il capitano dell’Under 15 azulgrana e si presenta ai suoi compagni segnando, negli ultimi minuti, il gol decisivo in un importante trofeo giovanile a Manchester. Quello è l’inizio della storia calcistica di Andrés che si troverà spesso a giocare finali, che resterà nella storia per un gol pesantissimo segnato nei supplementari della finale di SudAfrica 2010 e che spesso incrocerà il Manchester sulla sua strada. Iniesta fa il suo esordio in prima squadra giocando contro il Bruges in Champions. Con l’arrivo di Rijkaard diventa titolare e cresce all’ombra di Xavi.
Barcellona – Dopo aver vinto la Liga nel 2005, il Barcellona lotta su due fronti nella stagione successiva. Rijkaard, pur perdendo qualche partita di troppo, vince ancora in Spagna e soprattutto riporta dopo quattordici anni i catalani sul tetto d’Europa, a Saint Denis l’Arsenal (in 10 per 70’) viene piegato per 2-1. Iniesta vince la prima Champions della carriera. Le due annate successive sono deludenti. I catalani vanno vicini a tutti gli obiettivi, ma non vincono nulla. Arriva Pep Guardiola che esalta le qualità di Iniesta e Xavi, maestri del ‘tiki taka’, e naturalmente di Messi. Nel 2008/2009 il Barcellona realizza il primo ‘triplete’ della sua storia, in finale di Champions viene sconfitto il Manchester United a Roma. Due anni dopo altra Liga vinta e altro trionfo in Champions, questa volta a Wembley viene battuto Sir Alex che prima della finale disse: “Tutti mi parlate di Messi, ma io ho paura soprattutto di Iniesta.”! Pep chiude con un’altra vittoria nella Liga. Il compianto Tito Vilanova, a cui Iniesta era molto legato, vince il titolo nel 2013 e chiude un ciclo lungo e vincente. Quest’anno con Luis Enrique il Barcellona realizzato un altro ‘Triplete’, Iniesta vince la quarta Champions della sua carriera e in finale, come sempre, mette la sua firma. Don Andrés non ha segnato, ma è stato nominato ‘man of the match’ di Juventus-Barcellona.
24 trofei – Sommare i titoli vinti dal trentunenne calciatore catalano sembra un esercizio banale, ma non è così. Iniesta nell’arco di dieci anni ha vinto 24 trofei, solo Xavi nella storia del Barcellona ne ha conquistati di più (25), ma considerato che i Campioni d’Europa si apprestano a giocare tre finali è altamente probabile che i titoli aumenteranno.
I trionfi con la Spagna – Ai trionfi con il Barcellona vanno aggiunti quelli con la Spagna. Iniesta è stato uno degli artefici dei trionfi agli Europei del 2008 e del 2012 e soprattutto è stato l’uomo che ha deciso, con un gol negli ultimi minuti, la finale del Mondiale 2010 con l’Olanda.