29 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Andres Iniesta, il genio del Barcellona

Iniesta, uomo dai soprannomini infiniti, è uno dei calciatori più forti e apprezzati al mondo. Con il Barcellona ha vinto 4 volte la Champions League (e in totale 24 trofei), con la Spagna ha conquistato i Mondiali 2010 e due Europei.
A cura di Alessio Morra
29 CONDIVISIONI
Immagine

Andrés Iniesta è da un decennio uno dei calciatori più forti e più apprezzati al mondo. Se il Barcellona ha vinto 4 Champions e una marea di trofei dal 2006 a oggi e se la Spagna ha conquistato due Europei e i Mondiali parte del merito è proprio di Iniesta, l’antipersonaggio. Per lui abbondano sempre elogi, complimenti e soprannomi – ne ha più di Andreotti. É stato soprannominato ‘L’Illusionista’, ‘L’Anti-Galactico’, ‘Il Cavaliere Pallido’, ‘Il Cervello’ e per il rispetto dovuto a un fenomeno che ha deciso la finale dei Mondiali sudafricani è stato ribattezzato pure ’Don Andrés’. Il Pallone d’Oro lo avrebbe meritato, ma gli fu scippato incredibilmente da Messi nel 2010. L’Illusionista si ‘consola’ con ventisette trofei vinti tra Barcellona e Spagna.

Come nasce Don Andrés – Iniesta nasce l’11 maggio 1984 a Fuentealbilla, un paesino di duemila anime dalle parti di Albacete, a otto anni inizia a giocare a calcio. Subito si capisce che è un fenomeno. Il Barcellona lo portò a ‘La Masia’ quando a quindici anni. Andrés, una volta disse, che quello per lui fu un momento assai traumatico: “Versai un fiume di lacrime quando andai a Barcellona, mi dispiaceva tantissimo lasciare i miei genitori”. Diventa subito il capitano dell’Under 15 azulgrana e si presenta ai suoi compagni segnando, negli ultimi minuti, il gol decisivo in un importante trofeo giovanile a Manchester. Quello è l’inizio della storia calcistica di Andrés che si troverà spesso a giocare finali, che resterà nella storia per un gol pesantissimo segnato nei supplementari della finale di SudAfrica 2010 e che spesso incrocerà il Manchester sulla sua strada. Iniesta fa il suo esordio in prima squadra giocando contro il Bruges in Champions. Con l’arrivo di Rijkaard diventa titolare e cresce all’ombra di Xavi.

Barcellona – Dopo aver vinto la Liga nel 2005, il Barcellona lotta su due fronti nella stagione successiva. Rijkaard, pur perdendo qualche partita di troppo, vince ancora in Spagna e soprattutto riporta dopo quattordici anni i catalani sul tetto d’Europa, a Saint Denis l’Arsenal (in 10 per 70’) viene piegato per 2-1. Iniesta vince la prima Champions della carriera. Le due annate successive sono deludenti. I catalani vanno vicini a tutti gli obiettivi, ma non vincono nulla. Arriva Pep Guardiola che esalta le qualità di Iniesta e Xavi, maestri del ‘tiki taka’, e naturalmente di Messi. Nel 2008/2009 il Barcellona realizza il primo ‘triplete’ della sua storia, in finale di Champions viene sconfitto il Manchester United a Roma. Due anni dopo altra Liga vinta e altro trionfo in Champions, questa volta a Wembley viene battuto Sir Alex che prima della finale disse: “Tutti mi parlate di Messi, ma io ho paura soprattutto di Iniesta.”! Pep chiude con un’altra vittoria nella Liga. Il compianto Tito Vilanova, a cui Iniesta era molto legato, vince il titolo nel 2013 e chiude un ciclo lungo e vincente. Quest’anno con Luis Enrique il Barcellona realizzato un altro ‘Triplete’, Iniesta vince la quarta Champions della sua carriera e in finale, come sempre, mette la sua firma. Don Andrés non ha segnato, ma è stato nominato ‘man of the match’ di Juventus-Barcellona.

24 trofei – Sommare i titoli vinti dal trentunenne calciatore catalano sembra un esercizio banale, ma non è così. Iniesta nell’arco di dieci anni ha vinto 24 trofei, solo Xavi nella storia del Barcellona ne ha conquistati di più (25), ma considerato che i Campioni d’Europa si apprestano a giocare tre finali è altamente probabile che i titoli aumenteranno.

I trionfi con la Spagna – Ai trionfi con il Barcellona vanno aggiunti quelli con la Spagna. Iniesta è stato uno degli artefici dei trionfi agli Europei del 2008 e del 2012 e soprattutto è stato l’uomo che ha deciso, con un gol negli ultimi minuti, la finale del Mondiale 2010 con l’Olanda.

29 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views