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Andrea Agnelli contro Report: “Non abbiamo fatto entrare striscioni canaglia su Superga”

Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ha parlato dell’argomento e dell’inchiesta giornalistica di Report nel corso dell’assemblea degli azionisti. “I responsabili sono stati consegnati alla giustizia anche grazie ai sistemi di sicurezza messi a disposizione della Juventus. Ogni altra considerazione deve essere ritenuta falsa perché non tiene conto dei fatti delle prove e delle sentenze”.
A cura di Maurizio De Santis
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Le infiltrazioni della criminalità organizzata nella tifoseria della Juventus e i rapporti con la dirigenza. Nell'inchiesta realizzata da Report e pubblicata nel servizio andato in onda lunedì sera si alza un velo sulla promiscuità di traffici indiscriminati che si muovono nel sottobosco del mondo del calcio, si racconta delle falle all'interno di un sistema che consentono agli ultrà libertà di azione all'interno delle Curve. Non c'è alcuna indagine della magistratura in atto, né il club bianconero è coinvolto da alcuna inchiesta della Federcalcio ma il quadro mostrato dalla trasmissione è preoccupante.

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Il presidente Andrea Agnelli, in occasione dell'annuale assemblea degli azionisti, è tornato sull'argomento smentendo con forza quanto andato in onda e la narrazione fatta dal dossier giornalistico.

Una trasmissione televisiva ha riportato attenzione su fatti acclarati in ogni sede – ha ammesso Agnelli -. La Juve è stata sanzionata dalla giustizia sportiva per due motivi: il primo per aver venduto biglietti superiori al limite consentito dalla legge Pisanu. Il secondo per aver fatto entrare striscioni all'interno dello stadio. Il security manager Alessandro D'Angelo però non ha mai fatto entrare striscioni allo stadio nel derby del 2013. Dopo i fatti in questione, Juve rispetta alla lettera la legge e non accetto altre insinuazioni.

Alessandro D'Angelo non ha aiutato ad inserire striscioni canaglia sulla tragedia di Superga, lo prova la sentenza della corte d'Appello del 22 gennaio 2018. I responsabili sono stati consegnati alla giustizia anche grazie ai sistemi di sicurezza messi a disposizione della Juventus. Ogni altra considerazione deve essere ritenuta falsa perché non tiene conto dei fatti delle prove e delle sentenze.

La relazione del massimo dirigente bianconero ha toccato anche altri aspetti, due in particolare quelli più caldi: l'annuncio dell'addio di Giuseppe Marotta e Aldo Mazzia – che hanno lasciato la compagine dirigenziale – e l'acquisto di Cristiano Ronaldo avvenuto nell'estate scorsa.

Ci tengo a fare un ringraziamento caloroso ai due amministratori delegati uscenti, Aldo Mazzia che oggi è qui con noi e Giuseppe Marotta. Aldo è entrato in Exor nel 1987 ed è stato assunto da mio padre. Aldo ha svolto incarichi nell'era amministrazione e finanza, il suo ruolo è stato chiaro sviluppando i progetti stadio e Continassa. Se oggi abbiamo tutto questo lo dobbiamo ad Aldo e per questo la Juve gli è grata. Parlare da parte mia di Marotta rischia di essere riduttivo. Sono quarant'anni che dirige società di calcio. Capacità e conoscenza di Marotta sono stati strumentali per la crescita sportiva di questa società. Anche a lui dobbiamo un caloroso applauso. L'elemento che ci ha portato a prendere queste decisioni, è stata la capacità di Marotta e Mazzia nel saper far crescere altri uomini e dirigenti. Si è giunto quindi alla decisione di assegnare maggiori responsabilità a chi era già presente in azienda.

Sapere che il calciatore più forte al mondo sceglie la Juve è un motivo di grande orgoglio. Io ho sempre sostenuto e continuo a sostenere che la squadra fa la differenza ma avere i migliori in ogni ruolo aiuta ad ottenere gli obiettivi prefissati. Ronaldo ci aiuterà ma i risultati di oggi, ottobre, sono ancora lontani da quelli che vorremo a maggio.

Infine, un riferimento al nuovo assetto e all'organizzazione del club in vista delle prossime sfide del futuro, quelle che di qui a sei anni dovranno consacrare la Juventus tra le società d'Europa.

Ci sarà un'Area Servizi che avrà il compito di fornire all'Area Sportiva e all'Area Revenue le risorse necessarie per perseguire i propri obiettivi. L'Area Revenue dovrà consolidare il ruolo di potenza mondiale, non solo sportiva, ma anche economica, della società. L'Area Sportiva sarà affidata a Fabio Paratici, l'Area dei Servizi a Marco Re e l'Area Revenue a Giorgio Ricci. La Juventus non è formata da tre persone ma da un gruppo di donne e uomini che lavora ogni giorno per permettere alla squadra di vincere sul campo.

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