Ammazzato di botte e scaraventato in strada, così è morto Valdiram ex stella del Vasco
Il corpo di Valdiram Caetano de Morais giaceva per strada a San Paolo (in Brasile), scaricato sul marciapiede da quegli stessi balordi che lo avevano picchiato a morte prima di disfarsi del cadavere. L'ex attaccante del Vasco de Gama è morto all'età di 36 anni e una vita spericolata che ne aveva spezzato il talento lasciandolo preda delle droghe e dell'alcol, senza una fissa dimora e spesso coinvolto in brutti giri di amicizie. Le ultime gli sono state fatali.
La ricostruzione. Secondo la versione dei fatti fornita dai media, la salma dell'ex calciatore presentava tracce di violenza. Un dettaglio, quest'ultimo, fornito dalle autorità di polizia locale. Gli agenti avrebbero già identificato anche i responsabili del delitto: 3 uomini – come si apprende dalle news dal Sudamerica – sono già stati arrestati, su tutti grava l'accusa di omicidio.
Un talento logorato. Talento, forza e buona tecnica non gli mancavano di certo. Ma il vecchio adagio secondo cui la ‘potenza è nulla senza controllo' traccia alla perfezione la vita del giocatore che da professionista sembrava avere una carriere promettente. Arrivato nel 2006 al Vasco de Gama, a 22 anni chiuse la stagione diventando capocannoniere nella Coppa del Brasile. I tifosi lo amavano e un po' strabuzzavano gli occhi convinti che, dopo la stella di Romario, magari quella di Valdiram avrebbe illuminato ancora il club carioca. Il successo, però, durò pochissimo e bruciò in fretta: nel febbraio 2007 il giocatore, invischiato in faccende di carattere extra-sportivo poco chiare, lasciò il club di Rio de Janeiro. La grande occasione della vita era passata, da allora Valdiram iniziò a dibattersi tra prima e seconda divisione senza molta fortuna fino ad abbandonare il calcio professionistico nel 2014.
Senza tetto e in povertà. La vita prese una china pericolosa e Valdiram venne risucchiato allo sprofondo. Disoccupato e senza fissa dimora, spesso ubriaco oppure assuefatto alle droghe, il Vasco de Gama decise di aiutarlo e nel 2018 gli pagò periodo di riabilitazione in una clinica di San Paolo. Vi restò ricoverato per diversi mesi, una volta uscito dalla struttura si persero le sue tracce, almeno fino a pochi giorni fa quando è stato ritrovato assassinato.