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Amaral: dall’oblio alle prime pagine, grazie a quel vecchio insulto di Mancini

L’ex centrocampista brasiliano della Fiorentina, oggi 42enne, ha conquistato le prime pagine dei giornali italiani grazie allo scontro verbale del 2001 tra Mancini e un giornalista. I due litigarono proprio a causa del suo mancato impiego.
A cura di Alberto Pucci
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Ha giocato ad ogni latitudine, mettendo insieme poche presenze e un paio di gol. Alexandre da Silva Mariano, conosciuto da tutti come Amaral, è stato un giocatore dalla lunga carriera e dalle poche soddisfazioni. Cresciuto a pane e calcio (e per racimolare qualche soldo anche vestendo i morti in un'impresa funebre), Amaral ebbe l'occasione di mettersi in mostra anche in Italia in due occasioni: nel 1996/1997 a Parma e a Firenze nel periodo 2000/2002. Se in gialloblu il centrocampista brasiliano è stato poco più che una meteora (4 presenze in tutta la stagione), con i colori viola, invece, ha avuto modo di scendere in campo in 33 occasioni. Complice l'arrivo di Stanic, a Parma fu rispedito quasi subito a casa. A Firenze, nonostante una carriera poco scintillante con le maglie di Benfica, Corinthians e Vasco da Gama, ebbe invece modo di conoscere Roberto Mancini: appena arrivato sulla panchina toscana, dopo l'addio di Fatih Terim. E proprio grazie alla denuncia di qualche giorno fa del tecnico di Jesi, qualcuno si è ricordato di lui e lo ha strappato dall'anonimato della sua attuale vita.

Dalla pompe funebri alla televisione – I tifosi della Fiorentina lo ricordano ancora. C'era anche lui nella rosa che vinse, grazie anche al "Mancio", la Coppa Italia del 2001. A distanza di anni, Amaral parla ancora con affetto della sua esperienza in riva all'Arno. "Ho molta nostalgia della città", dichiarò in un'intervista rilasciato lo scorso dicembre a violanews.it. La sua carriera non è stata rose e fiori, specialmente dopo la fine della sua avventura all'Atletico Mineiro nel 2005: ultima squadra di un certo rilievo, prima di un lungo girovagare in serie minori e campionati davvero poco entusiasmanti. Amaral, però, il sorriso non lo ha mai perso. Neanche quando nel 2013 ha deciso di smettere con il "Futebol", salvo poi ripensarci e continuare a tirare calci ad un pallone con la società della sua città natale: il Capivariano. Dimenticato da quasi tutti i tifosi e inseguito da un paio di canali televisivi brasiliani (gli proposero una parte in una telenovela e in un reality), Amaral è cosi tornato sulle prime pagine di molti giornali italiani grazie a Mancini: tecnico che, secondo le testimonianze dell'epoca, gli ha fatto perdere la voglia di continuare a giocare in Italia.

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