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Allegri in paradiso: la Juventus vince e brinda al quarto scudetto consecutivo

I bianconeri conquistano il tricolore sul terreno del “Ferraris”, con quattro giornate d’anticipo, dopo una battaglia contro un’ottima Sampdoria. Allegri festeggia e, in attesa del Real Madrid, si prende la rivincita nei confronti dei suoi detrattori. Il gol scudetto di Arturo Vidal al 32esimo del primo tempo.
A cura di Alberto Pucci
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Bastava un solo punto, ne sono arrivati tre. E' una Juventus "esagerata" e troppo forte quella che ha chiuso i giochi e dato il via alle feste per lo scudetto. Trentunesimo tricolore della sua storia, quarto titolo consecutivo, secondo personale per Massimiliano Allegri dopo quello conquistato nel passato rossonero. Numeri da capogiro per la Juventus che, da oggi, è matematicamente campione d’Italia. Dopo la serata di Genova, la vecchia signora festeggia un campionato stravinto con merito e surclassando qualsiasi tipo di concorrenza. A pochi giorni dalla prima sfida contro i “Galacticos” di Cristiano Ronaldo, i bianconeri hanno scritto la parola fine al torneo 2014/2015, centrando il risultato utile e stappando lo champagne già in ghiaccio da giorni.

Anche al “Ferraris”, Buffon e compagni hanno dimostrato di essere la formazione che esprime il miglior calcio d’Italia. Granitica e attenta in difesa, precisa in mezzo al campo e letale in attacco, l’undici del tecnico livornese può così festeggiare una vittoria che, dopo l’addio di Antonio Conte, in molti avevano dato per improbabile. Proprio il suo successore è stato il principale artefice di questo ennesimo trionfo del club piemontese. Preso a male parole al suo arrivo e giudicato con troppa sufficienza dal popolo juventino, Massimiliano Allegri ha dimostrato di essere un signor allenatore facendo anche meglio del suo illustre predecessore salentino. Il prossimo passo si chiama ora Champions League. Non sarà certo una passeggiata, ma sognare di arrivare a Berlino non è poi così blasfemo.

Partita vera a Marassi, nel primo tempo. Contro una Sampdoria aggressiva sin dall'inizio, la Juventus si è dovuta impegnare a fondo senza pensare minimamente alla prossima semifinale di Champions League. Aperta da un tiro immediato di Soriano, terminato alto, la prima frazione di gioco ha divertito il pubblico di Marassi. La prima grande occasione è arrivata al limite dell'area di Gigi Buffon, quando Obiang ha provato a sorprendere il portiere bianconero con una sassata terminata fuori di poco. Senza Andrea Pirlo e Alvaro Morata, risparmiati per il Real Madrid, Ancelotti ha messo in campo Sturaro e Llorente.

Proprio il basco è stato tra i più pericolosi nella Juventus, specialmente al 20esimo con un colpo di testa terminato a lato. Un'occasione che precedeva di poco il vantaggio di Arturo Vidal che trovava la rete al 32esimo su un cross vellutato di Liechsteiner. Una capocciata che toccava nell'orgoglio la squadra di Mihajlovic: brava a pressare i difensori di Allegri, ma sempre troppo "vulnerabile" davanti alle ripartenze dei campioni d'Italia. Prima del fischio dell'arbitro Valeri, l'ultimo brivido del primo tempo lo firmava ancora da Soriano al 44esimo, con un destro calciato da buona posizione che finiva sul fondo.

Dopo un buon primo tempo, Mihajlovic ed Allegri hanno inizialmnte preferito non modificare nulla nell'atteggiamento e nelle due squadre in campo. All'aggressione della Sampdoria, la Juventus ha risposto con carattere e personalità. Una battaglia, più che una partita, che si è giocata in tutte le zone del campo generando occasioni in entrambe le aree di rigore. Dopo un colpo di testa finito sul fondo di Romagnoli, la Juventus sfiorava il raddoppio al decimo minuto con un'incursione pericolosa di Tevez ed un successivo tiro sballato di Marchisio. Quattro minuti più tardi, l'Apache juventino si vedeva respingere un destro dal limite da Viviano: conclusione che in motivavano già ribattezzato in rete.

Con Bergessio al posto di Rizzo, Mihajlovic cercava la scossa per il pareggio e proprio l'argentino sprecava sparando alto, dopo una mischia in area bianconera. L'ex giocatore del Catania, al 19esimo, ci provava ancora e sempre a tu per tu con Buffon, facendosi deviare il pallone da un intervento miracoloso di Bonucci. La doppia occasione blucerchiata, svegliava i bianconeri che dal 20esimo della ripresa prendevano possesso del match, gettando al vento tre palle nitide per il raddoppio. Un assedio spezzato dal gran finale dei padroni di casa che, fino alla fine, cercavano inutilmente il gol del pari. Al triplice fischio di Valeri, l'intero "Ferraris" si lasciava andare in un lungo applauso condiviso: per la Sampdoria che usciva dal campo a testa alta e, soprattutto, per i ragazzi di Allegri. Il tricolore 2014/2015 va ancora nella bacheca del club di Corso Galileo Ferraris e, anche questa volta, con pieno merito.

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