Allegri gode: la Juve è già in fuga. Dietro grande lotta per la zona Champions
Ci sono molti aggettivi che si possono utilizzare per spiegare il fenomeno Juventus. Disarmante è però quello più corretto per analizzare a bocce ferme lo strapotere bianconero: confermato anche dalla netta vittoria di Empoli. Lo si sapeva sin dall'inizio che non ci sarebbe stata gara per il tricolore e la settima giornata di campionato lo ha ancora una volta dimostrato: la squadra di Massimiliano Allegri è una spanna (o forse più) sopra tutte le altre e gioca un torneo a parte. I tre gol con cui ha liquidato l'Empoli (arrivati in pochi minuti, gli stessi che servono per bere un caffè al bar) hanno così scavato il primo solco tra i campioni d'Italia e le dirette inseguitrici. Merito di Dybala e Higuain, di una squadra sempre costantemente affamata, di un tecnico capace e intelligente. Merito di tutta la truppa bianconera insomma, ma anche demerito di un Napoli tornato con i piedi per terra dopo la roboante notte con il Benfica.
La ‘resa' del Napoli
Altro che arrapamento. Maurizio Sarri ha ora di che lamentarsi, perché è bastata un'Atalanta tutta cuore e coraggio per frenare i partenopei (raggiunti ora dalla Roma) e mandare Allegri in fuga dopo poche giornate. Il sogno partenopeo di rimanere attaccati alla gonna della vecchia signora è andato in fumo dopo soli nove minuti: giusto il tempo di spalancare la bocca davanti all'errore della coppia Koulibaly-Ghoulam e mettersi le mani nei capelli al gol di Petagna. I novanta minuti dell'Atleti Azzurri d'Italia hanno così rimesso il dito nella piaga del Napoli. La formazione di Sarri, che fino ad oggi aveva giocato probabilmente il miglior calcio in Italia, ha dimostrato ancora una volta di non essere pronta per il lungo duello con la Juventus e di non avere i giocatori giusti per affrontare battaglie come quella di Bergamo.
Bagarre europea
Alle spalle di Napoli e Roma, in piena zona Champions League, ci sono due squadre tanto bistrattate e la rivelazione di queste prime giornate di Serie A. Dopo un'estate a dir poco surreale, con il caso Bielsa, le continue proteste a Lotito e un mercato giudicato non all'altezza in prima pagina, la Lazio di Simone Inzaghi si ritrova ad un passo da chi dovrebbe lottare con la Juventus per il titolo. Ritrovati i gol di Immobile, i biancocelesti hanno preso il volo e sono usciti da Udine con una larga vittoria in tasca. Accanto a Inzaghi c'è anche Montella che, nel pomeriggio di San Siro, ne ha viste probabilmente troppe per essere del tutto contento della rimonta in stile "Pazza Inter". Infine il Chievo. Splendida realtà di "provincia" e guidata magistralmente dal sottovalutato Maran, la squadra clivense è lì tra le grandi e con pieno merito. E non è la sola, perché a due lunghezze ci sono anche Genoa e Torino: altre testimoni di un campionato equilibrato solo dal secondo posto in giù.