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Allegri conferma: “Sto fermo un anno, devo riprendere in mano la mia vita privata”

A margine del dibattito sulla “gestione dei leader”, andato in scena nelle scorse ore al Castello Sforzesco di Milano, l’ex allenatore della Juventus ha parlato del suo anno sabbatico: “Questi ultimi 16 sono stati anni in cui ero nella centrifuga. Quest’anno mi servirà per ricaricarmi in vista della stagione successiva”.
A cura di Alberto Pucci
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La prossima stagione non vedrà ai nastri di partenza Massimiliano Allegri. Il cinquantunenne tecnico livornese, nonostante diverse offerte di lavoro, ha infatti deciso di prendersi il canonico anno sabbatico e di non rispondere alle chiamate arrivate non solo dall'Italia ma anche dall'Europa intera. Presente al dibattito sulla "gestione dei leader", andato in scena nelle scorse ore al Castello Sforzesco di Milano, l'ex allenatore della Juventus ha così confermato la sua decisione presa dopo l'addio al club campione d'Italia.

"Starò un anno fermo perché devo riprendere in mano la mia vita privata, ritrovare dopo tanti anni gli affetti familiari, i figli e gli amici – ha spiegato il mister – Questi ultimi 16 sono stati anni in cui ero nella centrifuga. Lasci un po' andare gli affetti familiari, i figli e gli amici. Quest'anno mi servirà per ricaricarmi in vista della stagione successiva".

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Le società interessate a Massimiliano Allegri

Mentre la sua ex società è ancora alle prese con la scelta del suo sostituto, e dopo cinque anni indimenticabili nei quali ha vinto cinque scudetti consecutivi, quattro Coppe Italia, due Supercoppe italiane, e raggiunto due finali di Champions League, Massimiliano Allegri ha dunque reso ufficiale il suo stop per i prossimi dodici mesi ed il suo ritiro a "vita privata".

Nelle ultime settimane, subito dopo l'annuncio del divorzio dalla vecchia signora, il nome del mister livornese era stato accostato a diversi club: dal Barcellona, che non sapeva ancora se confermare Ernesto Valverde, al Chelsea della panchina del suo amico e rivale Maurizio Sarri: oggi ad un passo da prendere proprio il suo armadietto alla Continassa. Su di lui si era fiondato anche il Milan, prima dell'addio di Leonardo e dello sbarco a Milanello di Marco Giampaolo.

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