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Alexandre Pato: “Tornerei al Milan. Berlusconi? Lo sento su Whatsapp”

L’ex attaccante brasiliano, oggi al Tianjin Quanjian, ha confessato di avere ancora il cuore rossonero: “Sto bene in Cina ma se arrivasse una chiamata dal Milan ci penserei”.
A cura di Alberto Pucci
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Nel giorno in cui Ricardo Kakà ha annunciato di voler intraprendere una nuova avventura, che non gli consentirà di rispondere all'offerta di Marco Fassone e di tornare al Milan, un altro vecchio eroe di qualche anno fa ha deciso di uscire nuovamente allo scoperto e di ribadire il suo immutato amore per la maglia rossonera. Attualmente impegnato in Cina, con il Tianjin Quanjian, Alexandre Pato non si è infatti tirato indietro di fronte ad una domanda sulla sua vecchia squadra.

"Quel club è la mia casa, la prima squadra dove ho giocato fuori dal Brasile, che mi ha dato la possibilità di vincere, giocare in Europa e con grandi campioni – ha spiegato il brasiliano – Resto un grande tifoso rossonero e sento sempre Galliani e Berlusconi su Whatsapp". Un rapporto d'affetto che, nonostante la lontananza, è rimasto dunque immutato.

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La saudade per l'Italia

Il cuore di Pato batte ancora per il Milan. E non potrebbe essere altrimenti, dopo le 150 partite giocate con la maglia rossonera e i 63 gol realizzati in quei cinque anni: 14 di questi, segnati nella stagione dell'ultimo scudetto milanista con Massimiliano Allegri. "Oggi c'è una nuova proprietà, ma spero che il Milan resti una grande squadra – ha concluso il "Papero" – Un ritorno a Milano? Non si può mai sapere nel calcio. Oggi gioco in Cina e sto bene qua, ma nel futuro chissà cosa può succedere. Se mi arrivasse una proposta dal Milan o dall’Europa ci potrei pensare".

A 28 anni compiuti, dopo essere tornato in Brasile e aver viaggiato verso Inghilterra e Spagna, l'ex attaccante della nazionale verdeoro sarebbe dunque disponibile ad un altro volo verso l'Italia. Ora che non c'è più Fabio Cannavaro alla guida del Tianjin Quanjian, ovvero l'uomo che lo convinse a trasferirsi in Cina, il futuro del nativo di Pato Branco è più che mai un'incognita

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