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Agente del Fisco spagnolo: “Cristiano Ronaldo dovrebbe essere in carcere”

La presunta evasione fiscale commessa da CR7 nel periodo compreso tra il 2011 e il 2014 occupa di nuovo le pagine dei giornali spagnoli. La somma contestata è di 14.7 milioni di euro, nel mirino c’è la struttura fiscale tra Irlanda e Isole Vergini che fa riferimento al calciatore.
A cura di Maurizio De Santis
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Ci fosse equità di trattamento, allora a quest'ora Cristiano Ronaldo dovrebbe essere in carcere. E' la dichiarazione shock riportata dal giornale spagnolo ‘El Mundo' e riferita a Caridad Gomez Mourelo, responsabile della sezione frodi fiscali del governo relativamente alla vicenda scoppiata nell'estate scorsa. "L'evasione fiscale contestata a Ronaldo è importantissima – si legge nell'articolo -, in questo momento ci sono in prigione persone che hanno evaso per 125mila euro".

Il botta e risposta in tribunale

Parole che rappresentano l'ennesimo capitolo della vicenda che lo scorso 31 luglio vide CR7 deporre dinanzi al giudice, Monica Gomez Ferrer. "Credo ai miei consiglieri, sono i migliori, li pago bene, fanno le cose per bene e lascio tutto nelle loro mani. Se non mi chiamassi Cristiano Ronaldo, non sarei qui", disse il calciatore alludendo alla spettacolarizzazione della questione considerata la grande notorietà che lo accompagna. La replica fu decisa: "Stia pure tranquillo perché, come capitato a lei, si sedute in quel posto tante altre persone anonime".

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La stima: 15 milioni, rischia fino a 7 anni

E' la somma che – secondo la stampa iberica – sarebbe stata evasa dal campione del Real Madrid nel periodo compreso tra il 2011 e il 2014 a fronte di introiti sui diritti di immagine pari a 150 milioni e per la quale rischia fino a 7 anni di carcere.

La struttura fiscale

Come avrebbe eluso il Fisco? Quale espediente sarebbe stato adottato dai collaboratori di CR7 per aggirare il pagamento delle imposte? Al calciatore è stato richiesto di rispondere della struttura fiscale tra Irlanda e Isole Vergini: è nei meandri di quella pista di carta e moneta che ci sarebbero state delle irregolarità contabili. Ronaldo si è difeso sostenendo che quella struttura oggi sotto la lente degli inquirenti esiste da quando vestiva la maglia del Manchester United, prima del 2009, e messa in piedi su consiglio degli allora legali del club inglese.

Il gesto di buona volontà

E' stata definita così la scelta da parte del cinque volte Pallone d'Oro portoghese di impegnarsi a depositare la cifra calcolata dalla Agencia Tributaria e considerata alla base della presunta frode. Un'azione che dimostrerebbe l'assoluta buona fede del calciatore, per nulla intenzionato a commettere alcun illecito nei confronti dell'Erario. Sicché i 14.7 milioni saranno versati in maniera preventiva in attesa dell'esito del giudizio.

Il precedente di Lionel Messi

Un anno fa la stella argentina del Barcellona Lionel Messi, accusato per una presunta evasione di 4.2 milioni di euro, è stato condannato con il padre Jorge a 21 mesi di carcere poi commutati in multa perché la pena è inferiore a 2 anni di detenzione.

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