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Adebayor-schock: “Ho pensato più volte al suicidio. La colpa? La mia famiglia”

L’ex attaccante, oggi 33enne ha svelato crudi retroscena della sua vita da calciatore professionista: “Sono stato vittima dei miei familiari che mi hanno sempre estorto denaro. A tal punto che ho pensato più volte di farla finita”
A cura di Alessio Pediglieri
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La storia di Emmanuel Adebayor ha quasi dell'inverosimile: l'ex attaccante del Manchester City e dell'Arsenal ha rivelato infatti che nel momento clou della sua carriera il suo peggior nemico è stata proprio la sua famiglia. Un gruppo di persone che ha pensato esclusivamente di sfruttarne la posizione e i guadagni estorcendo soldi continuando a manipolarne la gestione. Un vero e proprio incubo ad occhi aperti tanto che il giocatore è caduto in depressione pensando ripetutamente al suicidio.

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L'incubo della depressione e del suicidio

Una storia triste quella raccontata dall’ex attaccante di Manchester City e Arsenal, Emmanuel Adebayor che ha rivelato le molestie ricevute dai suoi familiari. Il giocatore di origini togolesi ha rivelato, secondo quanto riportato dal giornale inglese Daily Mail, di aver più volte pensato al suicidio a causa delle continue manipolazioni ricevute dalla sua famiglia: "Ho pensato più volte di suicidarmi, di farla finita. Ho tenuto dentro di me tutto ciò per anni e anni, e sono disgustato per come sono andate le cose. Ma mi sento rinato per averne finalmente parlato. Le cose sono difficili da sopportare quando lavori duramente per togliere  la tua famiglia dalla povertà, ma nonostante questo si scagliano sempre contro di te"

Estorsioni e richieste continue di denaro

L’intento principale dei parenti sarebbe stato quello di estorcergli più denaro possibile , causando una forte depressione nell’attaccante oggi 33enne, il quale ha anche dichiarato che nonostante facesse di tutto per evitare che la propria famiglia cadesse in povertà, i suoi parenti hanno comunque continuato a criticarlo e a scagliarsi contro di lui, mettendogli molta pressione affinché guadagnasse sempre di più: “Ho sempre detto ai miei fratelli più giovani che siamo stati manipolati dalle nostre famiglie. Spesso cambio il mio numero di telefono in modo che la mia famiglia non possa contattarmi. Mi chiamano, per chiedere denaro. Vi racconto la volta che mi infortunai al bicipite femorale mentre ero al Tottenham: mi hanno telefonato mentre stavo facendo un esame strumentale per chiedermi se potevo pagare le rette scolastiche di un bambino“.

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