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Accadde oggi, l’Inter di Herrera è la prima italiana a vincere la Coppa Intercontinentale

Un goal di Mario Corso decise la finale di Madrid e permise all’Inter di avere la meglio sugli argentini dell’Independiente alla terza ripetizione. Oggi, 26 settembre 2014, sono cinquant’anni da quella grande vittoria della squadra nerazzurra che riuscì a portare per la prima volta il trofeo in Italia.
A cura di Vito Lamorte
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La città di Madrid occupa un posto speciale nella storia dell'Inter. I più giovani si ricorderanno del successo ottenuto nella capitale spagnola da parte della corazzata di Josè Mourinho contro il Bayern Monaco in finale di Champions League ma il nome della città situata sul corso del fiume Manzanarre era già entrato di diritto nella memoria storica della squadra e dei tifosi già nel 1964, precisamente il 26 settembre 1964. Sul terreno del Santiago Bernabeu l'Inter conquistò la prima Coppa Intercontinentale della sua storia e portò per la prima volta il trofeo in Italia. La squadra di Helenio Herrera dovette sudare le proverbiali "sette camice" per avere la meglio dell'Independiente. "El Rojo", nomignolo della squadra di Avellaneda, portò i nerazzurri alla terza gara perchè le prime due si erano risolte con una vittoria per parte e all'epoca non esisteva la differenza reti. L'andata della finale della Coppa Intercontinentale si giocò all'Estadio Libertadores de America con le due squadre che si affrontano alla pari. Al 59′ un innocuo colpo di testa di Rodriguez si trasforma in una palla avvelenata per Giuliano Sarti. 1-0 per i diavoli di Avellaneda. Il ritorno a San Siro è una festa a tinte nerazzurre. Mazzola e Corso stendono gli uomini di Giudice e così bisogna ricorrere alla terza gara.

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Tutto si deciderà "alla bella" e i fattori favorevoli all'Inter sono due: primo, per la regola dell'alternanza quell'anno la terza gara verrà giocata in Europa; secondo, in caso di parità, dopo i tempi regolamentari e i supplementari, sarebbero stati conteggiati i gol e l'Inter era in vantaggio. L'Intere fece una grande gara nonostante la pioggia, il campo pesante e la maggiore forza fisica degli argentini. I tempi regolamentari si chiusero 0-0 con una rete annullata, giustamente, agli argentini per fuorigioco. Al minuto 110 Mario Corso stoppa la palla di petto e di sinistro infila Santoro sul primo palo. L'Inter vince la prima Coppa Intercontinentale. Gioia incontenibile per i ragazzi del "mago" Helenio Herrera che, esattemente cinquant'anni fa, furono i primi a portare la coppa in Italia dopo il tentativo fallito dal Milan l'anno primo al cospetto del Santos di Pelè.

Milan guida l'albo d'oro della competizione

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Nonostante il nostro calcio non navighi in buone acque, l'eliminazione al Mondiale brasiliano e gli insuccessi delle squadre di club in Europa sono sotto gli occhi di tutti, l'Italia occupa il secondo posto nella classifica delle vittorie per nazione della Coppa Intercontinentale, o Mondiale per club, a pari merito con l'Argentina. Sono nove i trionfi delle squadre italiane in campo mondiale. Al primo posto di questa speciale classifica troviamo il Brasile con dieci vittorie. La particolarità di questa graduatoria sta nel fatto che mentre Argentina e Brasile hanno conquistato questi successi con ben sei squadre differenti, l'Italia l'ha fatto soltanto con tre. Il Milan è riuscito a mettere in bacheca il trofeo ben quattro volte (1969, 1989, 1990, 2007) ed è la squadra che ne ha collezionate di più. Seguono il Penarol, il Nacional di Montevideo, il Real Madrid, il Boca Juniors, il San Paolo, il Bayern Monaco e l'Inter con tre successi. L'ultima squadra italiana a vincere questo riconoscimento fu l'Inter di Rafa Benitez ad Abu Dhabi contro i congolesi del Mazembe.

Da Coppa Intercontinentale a Mondiale per Club

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La Coppa Intercontinentale è nata nel 1960 in coincidenza con la prima edizione della Coppa Libertadores. La sfida doveva mettere di fronte i campioni d’Europa e quelli del Sud America e nell’edizione inaugurale vede opposti il Real Madrid e il Peñarol, con gli spagnoli che dopo aver strappato uno 0-0 in Uruguay stravincono al Bernabeu per 5-1. Nel 1980 entra in campo la Toyota e la formula cambia: finale unica in campo neutro a Tokyo nel mese di dicembre. Il sempre partecipe ma innocuo pubblico giapponese assicura un entusiasmo e una coreografia quasi infantile, proprio quello di cui hanno bisogno i club europei per sentirsi rassicurati dopo anni di trasferte sui campi infuocati del Sud America. Alla fine della partita le coppe sollevate sono due: la vecchia Coppa Intercontinentale e la Toyota Cup, in omaggio allo sponsor. Nel 2005 altro cambiamento: la vecchia sfida Europa-Sud America viene allargata alle vincitrici delle Champions League di tutti i continenti, con l’obiettivo di poter ribattezzare l’evento come un mondiale per club. Un'operazione che dal punto di vista geografico, e del marketing, non fa una grinza ma che da quello tecnico lascia perplessi. Europa e Sud America sono ancora le scuole calcistiche più importanti e avanzate e il "Fifa Club World Championship" più che accorciare le distanze finisce col certificare il divario esistente.

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