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Abidal, dal tumore alla rinascita: “Bisogna sempre lottare!”

L’ex giocatore del Barcellona, ora a Monaco con Claudio Ranieri, ha ritirato il Premio Facchetti, ricordato la sua lotta contro la malattia e la sua voglia di tornare in campo.
A cura di Alberto Pucci
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Non poteva esserci protagonista più degno per ritirare il "Premio Facchetti 2013", giunto alla sua ottava edizione. Il prestigioso riconoscimento, intitolato al grande (e compianto) giocatore nerazzurro, è andato ad Eric Abidal, difensore francese balzato agli onori della cronaca per la sua sfortunata, quanto coraggiosa, vicenda. L'ex Barcellona, ora sotto contratto con il club monegasco, ha dovuto lottare per mesi contro un tumore che, successivamente, lo ha costretto ad un trapianto di fegato. Sul palco insieme al direttore della Gazzetta dello Sport Luca Monti, al presidente del CONI Giovanni Malagò e a Gianfelice Facchetti, uno dei figli di Giacinto, Abidal ha commosso tutti con poche, ma sentite, parole: "Il calcio è una famiglia. È una passione. Ma nella vita come nello sport non devi mai essere da solo – ha ricordato il francese – Bisogna sempre lottare. Non si deve avere paura di fallire. Non avere paura significa anche chiedere aiuto".

I primi problemi – E' il 15 marzo del 2011 quando, al difensore francese, viene diagnosticato un tumore al fegato. Un problema che Abidal affronta coraggiosamente a testa alta rivelando subito la malattia e sottoponendosi al delicato intervento chirurgico due giorni dopo la scoperta. Un mese dopo l'operazione, il difensore torna a calcare l'erba del "Camp Nou" che, per l'occasione gli dedica una serata speciale. Il calvario dell'ex giocatore blaugrana conosce, però, un'altro capitolo. Dopo il suo rientro definitivo nella rosa del Barcellona, lo stesso club catalano comunica la necessità di un nuovo intervento chirurgico per il suo giocatore: questa volta per un trapianto vero e proprio del fegato. Una notizia che segue il parere di alcuni specialisti. In particolare, dell'epatologo Gaetano Ideo che si dimostra scettico sulla reale possibilità che Abidal continui la sua attività agonistica.

Dalla paura al sorriso – Dopo il trapianto, effettuato nell'aprile 2012, Abidal torna nuovamente a concentrarsi sul calcio. Un sogno che si avvera un anno dopo quando subentra a Piquè durante Barcellona-Maiorca. Quella che sarà l'ultima stagione nelle fila blaugrana, si chiude con l'ennesima ovazione del Camp Nou e con la proposta della società: allenare una delle squadre della "canterà" del Barcellona. Un progetto che Abidal rispedisce, gentilmente, al mittente. Il suo desiderio è giocare. Un sogno che si realizza nuovamente grazie al Monaco di Claudio Ranieri: il primo club con il quale ha cominciato a correr dietro ad un pallone. Un cerchio che si chiude. Un romanzo che termina con il capitolo più bello, quello che tutti dovrebbero imparare a memoria…perchè, come dice Eric Abidal: "Bisogna sempre superare gli ostacoli della vita con coraggio e forza".

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