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Abete a De Laurentiis: “Aspettiamo le tempistiche della giustizia sportiva”

Il presidente della Figc ha voluto rispondere alla parole del patron De Laurentiis sui verdetti della Commissione Disciplinare post calcioscommesse.
A cura di Marco Beltrami
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Abete sul Napoli

Le sentenze della Commissione Disciplinare sul Napoli continuano a far discutere. La reazione del club partenopeo è stata affidata ad un comunicato ufficiale che ha sottolineato il come a giudizio del patron De Laurentiis: “non si possono alterare irrimediabilmente i campionati in corso di svolgimento". Intervenuto in occasione della presentazione del libro “Il calcio ai tempi dello spread” il presidente della Figc Giancarlo Abete ha risposto alle parole del patron azzurro:

De Laurentiis ha fatto una riflessione dal suo punto di vista evidentemente legittima, nel senso che ha espresso una posizione e ritengo che troverà ulteriore lievito nell'ambito di quelle che sono le situazioni collegate ai passaggi successivi da parte del Napoli e dei legali che tutelano gli interessi dei tesserati. E' evidente che c'è un problema di tempistiche che è a valle, è la normativa dello Stato italiano. Laddove esista un procedimento penale in corso la procura federale deve attendere che le prove siano validate e rese disponibili da parte della procura della Repubblica. Quindi le tempistiche in parte sono all'interno degli spazi di autonomia e di valutazione della giustizia sportiva e in parte sono derivanti dalla disponibilita' di documenti.

Il numero 1 del calcio italiano ha predicato calma in attesa che la giustizia faccia il suo corso in tutti i gradi di giudizio:

C'è un iter in corso, seguito con grande attenzione dalla società e dai tesserati interessati e in questo caso del Napoli, da parte dell'opinione pubblica, degli organi di giustizia. Come ricorda Petrucci siamo ancora al primo grado di giudizio e dobbiamo dare il tempo e la possibilità  che questo tipo di percorso si svolga nei successivi gradi di giudizio. Giustamente ci possono essere valutazioni differenziate ma questo è  fisiologico, sulle decisioni assunte, sulle proposte che sono intervenute, ma questo avviene all'interno di qualunque procedimento, sia sportivo che non sportivo.

In conclusione anche una battuta sulla questione della responsabilità oggettiva che continua a far discutere:

E' prevista negli ordinamenti sportivi della FIFA e della UEFA e delle principali federazioni internazionali. Poi c'è  tutto un lavoro da fare a livello di esimenti e di attenuanti, e di legge 231, collegata alle attività di prevenzione che sono state svolte dalle società. Su questo c'è  la massima attenzione e disponibilità. Non bisogna commettere l'errore di ritenere che sia il principio che debba essere in qualche modo azzerato, perché è  presente negli ordinamenti internazionali e noi operiamo in un contesto internazionale. Bisogna lavorare molto in modo che ci sia un equo rapporto tra l'esistenza di un principio e la dimensione della pena e questo è l'obbiettivo che si è dato il Coni e la Federazione.

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