388 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

A New York il fantacalcio è fuori legge

Il Procuratore Generale della Grande Mela mette al bando i fantasy games per combattere i rischi di eventuali ‘ludopatie’
A cura di Maurizio De Santis
388 CONDIVISIONI
Immagine

Avete organizzato la serata con gli amici per l'asta? Lasciate perdere. Avete studiato anche di notte tabelle di rendimento e altri dati statistici? Tempo perso. Avete la formazione scolpita nella mente? Dimenticatela. Se siete in America, per la precisione nello Stato di New York, cari fanta-allenatori deponete penna e libretto perché nella Grande Mela il fantacalcio è vietato. Proprio così, il procuratore generale, Eric Schneiderman, nemmeno ci trovassimo ai tempi del proibizionismo, lo ha dichiarato illegale. Per l'autorità giudiziaria costituisce una sorta di gioco d'azzardo e come tale da considerare illecito: è successo tutto agli inizi del mese di novembre, quando è calato come una mannaia il divieto che ha messo fuorilegge quelli che dall'altra parte del mondo vengono definiti ‘sport di fantasia'. Insomma, l'ingegno e il divertimento – se a scopo di lucro – sono messi alla stregua di reati comuni e come tali passibili di sanzioni.

Cosa s'intende per sport di fantasia? E' una accezione che non ha più libera estensione interpretativa ma limiti legali, paletti normativi ben precisi: il fantasy football (l'equivalente del nostro fantacalcio ma riferito al football americano, quello della palla ovale), il fantabasket o, addirittura, il fantabaseball sono vietati per legge. E chi li pratica rischia di finire nei guai. A meno che non vi nascondiate nelle cantine o in luoghi segreti come accadeva agli inizi del Novecento, quando la clandestinità era abbastanza trasversale. In ogni caso, non si tratta di una novità, considerato che anche in altre zone degli Stati Uniti i cosiddetti ‘fantasy games' sono considerati fuori legge: la normativa è vigente da tempo in Arizona, nell'Iowa, in Louisiana, nel Montana e a Washington.

L'intervento del procuratore generale dello Stato di New York è stato motivato dalla volontà di combattere i rischi di eventuali ‘ludopatie', dipendenza esasperata da gioco online. Un'azione che ha già scatenato le proteste, le rivendicazioni e, soprattutto, aperto il fronte della battaglia legale con alcuni operatori del settore. Basta dare un'occhiata al giro d'affari in miliardi di dollari che alimenta il settore e, in alcuni casi, foraggia anche le franchigie di New York (Giants e Yankees) attraverso forme di sponsorizzazione.

388 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views