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A Belotti risponde Biglia: Torino e Lazio si accontentano di un pareggio

Nell’anticipo delle 12.30, Torino e Lazio si dividono la posta dopo una gara combattuta. Al gol di Belotti, ha risposto Biglia su rigore nella ripresa. Ventura può recriminare, invece, per il penalty mandato alle stelle da Immobile.
A cura di Alberto Pucci
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Non sarà un piatto degno di “Masterchef”, ma il pareggio cucinato all’Olimpico nel “lunch match” della 28esima giornata di Serie A potrebbe andar bene ad entrambe le tifoserie di Torino e Lazio. Dopo tre vittorie consecutive, nlle ultime sfide con i piemontesi, la Lazio ha trovato con orgoglio un buon pareggio, dopo essere andata sotto, che però l’allontana ulteriormente dalle posizioni di vertice. La squadra di Ventura, invece, ha colto l’ennesimo pari della sua stagione e buttato al vento l'occasione del raddoppio con Immobile, confermando la propria allergia alla vittoria nel match dell’ora di pranzo: mai colta nelle tredici occasioni fin qui avute. Continua, dunque, il campionato “insipido” del Torino (cinque pareggi, tre sconfitte e una sola vittoria nelle ultime nove) e anche della Lazio che trova il quinto pareggio di fila lontano da Roma e si prepara alla trasferta ben più impegnattiva di Praga.

Toro all'attacco

Dopo il pareggio scialbo di Carpi e la sconfitta di misura contro il Milan, la squadra di Ventura ha subito messo in campo la grinta giusta per sorprendere la Lazio. Dopo una prima occasione per gli ospiti (pericolosi al settimo minuto con Klose e Djodjevic), i granata sono passati in vantaggio cinque minuti più tardi grazie alla "zampata" vincente di Belotti: lesto a ribadire in rete da zero metri, dopo una respinta di Marchetti su conclusione di Acquah. La rete del Torino ha svegliato la squadra di Pioli: vicina al pareggio con Felipe Anderson e con Parolo, prima del rigore per i padroni di casa.

Al 20esimo, infatti, l'arbitro Massa ha concesso il penalty dopo il contatto Cataldi-Belotti: rigore spedito alle stelle da Immobile. Il mancato raddoppio non ha, però, spento gli ardori dei ragazzi di Ventura: molto più in partita dei biancocelesti. Prima Benassi e poi Immobile, infatti, hanno messo in soggezione l'undici laziale e creato l'occasione per trovare il secondo gol. La Lazio si è fatta viva solo con un colpo di testa di Djordjevic finito fuori di poco, arrivato poco dopo il doppio cambio "punitivo" del tecnico bianconceleste.

L'altra faccia della Lazio

Nella ripresa, con Braafheid e Milinkovic-Savic al posto di Lulic e Cataldi, la Lazio ha tentato di aggredire sin dal primo minuto, lasciando però spazi invitanti agli attaccanti del Torino. Al settimo minuto arrembaggio granata nell'area di Marchetti, con Acquah che non è riuscito ad inquadrare la porta bianconceleste. Al 54esimo ci ha invece provato Parolo, uno dei migliori in casa Lazio, ma il suo cross non è riuscito a trovare le due punte già posizionate davanti a Padelli. Nella ripresa, così come per molti minuti del primo tempo, la gara è stata equilibrata con chance da una parte e dall'altra. Nel giro di 120 secondi, prima Belotti e poi Milinkovic-Savic hanno scaldato il clima sugli spalti dell'Olimpico.

Il giocatore della Lazio ha poi regalato un autentico pezzo di bravura al 67esimo mettendo in crisi Padelli, prima del palo colpito da Parolo e dalla punizione insidiosa di Biglia, deviata in angolo dal portiere granata. Un forcing biancoceleste che ha messo alle corde il Torino e che ha convinto Pioli a giocarsi la carta Keita, al posto di Klose. Proprio lo spagnolo si è guadagnato il rigore che l'arbitro ha concesso al 32esimo e che Biglia ha trasformato, riportando in parità il risultato della partita. Al pareggio dell'argentino ha subito replicato Immobile con un destro fuori di poco e con un'altra incursione pericolosa. L'ultima emozione è arrivata a pochi secondi dal termine, quando Padelli ha salvato in extremis su Keita. Il gol biancoceleste, evitato dalla retroguardia granata, sarebbe stato però una punizione troppo pesante per il Torino che, all'ultimo secondo, ha sprecato l'ultima palla gol con una conclusione inguardabile di Zappacosta.

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