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3a giornata Serie A, Inter-Juventus 1-1: botta e risposta, Icardi-Vidal (FOTO)

Alla fine è arrivato un pareggio che ha smosso la classifica di entrambe le squadre e ha accontentato tutte le forze in gioco (e anche…
A cura di Alessio Pediglieri
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inter juventus Pirlo

Alla fine è arrivato un pareggio che ha smosso la classifica di entrambe le squadre e ha accontentato tutte le forze in gioco (e anche quelle pronte a scendere in campo fra un po'). Una gara equilibrata con più Juventus nel primo tempo e miglior Inter nella ripresa. Ai punti, avrebbe potuto strappare un successo meritato la squadra di Conte che ha avuto le occasioni più limpide e nel finale di partita ha sfiorato la vittoria, sfumata per un errore imperdonabile di Isla. Ma l'Inter di Mazzarri ha dimostrato che le due vittorie nelle prime due gare di campionato non sono state conquistate per caso. Contro la Juventus ha giocato con rispetto e sfruttando ogni piccolo errore avversario.  Andando in vantaggio per prima con Mauro Icardi che al primo tocco (appena entrato per Taider nel secondo tempo) al 73′ ha dato l'illusione dell'impresa, subito rientrata per l'ennesima perla di Arturo Vidal, due minuti dopo, sempre più uomo-simbolo dei Campioni d'Italia.
Il film dei primi 45 minuti: Pirlo esalta, l'Inter è viva sulle ripartenze  – La Juventus schiaccia l'Inter nei primi 10 minuti di gioco, la difesa nerazzurra tiene bene botta soprattutto su un Tevez che gioca a tutto campo.
Per i nerazzurri, spazia – cercando varchi giusti – soprattutto Guarin, mentre Alvarez gestisce il gioco alle spalle di Palacio. Il primo brivido arriva su corner con Gigi Buffon che nega la gioia del gol al solito scatenato Nagatomo, che al volo va vicinissimo al suo terzo centro stagionale.
Orsato dirige bene le redini di una gara che si sviluppa sulle corde di un totale agonismo da entrambe le parti anche se mancano interventi davvero cattivi (il primo giallo, Campagnaro, arriva al 20′, 20 secondi dopo tocca a Lichsteiner, anche se farà discutere un mancato ‘giallo' al bianconero per un fallo su Taider qualche istante dopo). Non c'è gioco violento nè un clima esapserato, però, soprattutto per merito dei protagonisti in campo che pensano più a giocare a calcio che a cercare gli avversari di turno. La Juventus cresce nei minuti centrali del primo tempo e si fa vedere in area con Vidal (che tocca di mano e Orsato fischia giustamente) e soprattutto gestisce i ritmi con il solito Pirlo, metronomo bianconero che al 28′ ci prova su punizione con la barriera che devìa in angolo.
I binaconeri dimostrano una maggior organizzazione di gioco e amalgama in mezzo al campo, l'Inter pian piano arretra il baricentro non riesce più a farsi pericolosa e subisce i fraseggi tra Pirlo, Pogba e Vidal che tra le linee mantengono un possesso palla costante sulla trequarti nerazzurra. Non a caso al 34′ c'è una clamorosa pallagol per la Juventus: Pirlo pennella in area, Pogba tocca d'esterno sinistro a botta sicura ma troppo leggermente per un Super Handanovic che ci mette il guantone. La difesa dell'Inter è costretta agli straordinari perchè a centrocampo Guarin gira a volte a vuoto non facendo filtro e si affida all'uomo di Mazzarri: Hugo Campagnaro che toglie le castagne dal fuoco in più di una occasione. I nerazzurri ci provano a tratti, faticando più del dovuto sulle ripartenze, con una difesa bianconera che non commette sbavature sugli uomini avanzati di Mazzarri tanto che le uniche sortite di primo tempo vengono affidate all'esterno giapponese nerazzurro.
Mentre da una parte Pirlo dispensa caramelle ai compagni (Vucinic al 40′ sfiora il vantaggio su pennellata del Professore), dall'altra è il collettivo a mordere il freno e tener duro, vivendo sull'iniziativa personale di chi prova la ventura. Come Taider che in contropiede al 44′ riesce a innescare l'azione che sembrerebbe giusta per il vantaggio, esaltando però, sul primo palo, un perfetto Buffon che salva la propria porta. Ultimo sussulto di un buonissimo primo tempo di spettacolo e pathos.

Il secondo tempo: Icardi chiama, Vidal risponde, Isla sbaglia – L'Inter torna in campo con gli stessi uomini, Conte mette in campo Isla al posto dell'ammonito Lichtsteiner. Tatticamente non cambia nulla e le due formazioni si specchiano per i primi minuti di gioco. Con i bianconeri più intraprendenti e i nerazzurri che attendono, coriacei in difesa, attenti a centrocampo e pronti a pungere in avanti. Ma è ancora juventina la prima occasione da gol con Vidal che al 13′ del secondo tempo spreca malamente in area di rigore sfruttando una delle rarissime sbavature di Ranocchia &co.
I ritmi si abbassano e l'Inter si trova più a suo agio con un maggior possesso a centrocampo. Adesso è la Juve a vivere sulle iniziative dei singoli come quelle di Isla sulla destra e di Pogba sul centrosinistra. Nel centrocampo nerazzurro torna in partita Guarin e il gioco ne risente in meglio: il colombiano fa il ‘Pirlo', detta i tempi e si propone al tiro, ma l'inerzia della gara conduce i 22 in campo verso lo 0-0. E' così che al 23′ Mazzarri prova a ridare benzina nel motore: dentro Icardi e fuori l'ottimo Taider, con un trequartista (Alvarez) dietro al tandem offensivo tutto argentino (Palacio e Icardi).  L'Inter sembra averne di più dei bianconeri e il maggior peso in attacco permette a Mazzarri di spingere la Juve nella propria area di rigore nella fase centrale della ripresa, tanto da costringere Conte ad un secondo cambio, togliendo Vucinic e inserendo lo ‘spauracchio' Quagliarella al 27′.
Sono mosse vincenti che fanno esplodere la partita. In due minuti: al 28′ al primo pallone, Icardi brucia Buffon su assist di Alvarez. Nell'azione successiva è il solito Vidal a gelare San Siro con un'azione di forza in area nerazzurra e un tiro angolato che lascia di sasso Handanovic. Porte violate, prove di forza che dimostrano come un particolare può decidere in ogni momento il match. L'Inter infila Kovacic nel quarto d'ora finale, con Alvarez che lascia tra gli applausi di San Siro. La gara a scacchi continua tra Conte (che sposta Pogba sulla linea mediana) e Mazzarri. Con l'ultimo acuto bianconero: Vidal a centroarea schiaccia a colpo sicuro ma Handanovic si supera, smanaccia su Isla che sbaglia tutto e fa infuriare Conte.
Finisce così, un punto a testa, un match giocato alla pari, due gol d'autore.

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