Ronaldinho, il toccante ricordo del padre: “Sorridi, un giorno sarai un campione”
Una lettera a se stesso. Una confessione a cuore aperto al fanciullo di 8 anni che oggi è cresciuto, divenendo una leggenda del calcio internazionale. Ronaldinho avvolge il nastro dei ricordi e lascia che la sequenza videoclip gli scorra dinanzi agli occhi. Fa un lungo viaggio nel tempo a ritroso e torna al periodo in cui era solo un ragazzino che ‘mise il cuore dentro alle scarpe' e decise d'inseguire un sogno prendendo a calci il suo futuro… quel pallone che è diventato strumento, bacchetta magica, meraviglia che incanta, numero di prestigio, artificio di giocoliere, la leva con cui ha sollevato il mondo del calcio e poi lo ha portato ai suoi piedi.
![Ronaldinho bambino, in compagnia del fratello e del papà (credit - Emert/Camera Press/Redux)](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/9/2017/01/ronaldinho-padre.jpg)
"C'è stato un incidente, papà è morto", ricorda Dinho che spolvera i ricordi, li riporta alla luce dal più profondo dell'anima quando racconta che i consigli del genitore scomparso, resi quand'era ancora un bambino costretto a fare i conti con la vita che corre e picchia duro come il peggiore dei marcatori, gli hanno indicato la strada da seguire. Quel padre definito un ‘super eroe' per i tanti sacrifici fatti al punto da lavorare in cantiere tutta la settimana e poi trovare impiego anche allo stadio del Grêmio nel week-end perché amava il calcio.
Domani, quando torni a casa da giocare a calcio, ci sarà un sacco di gente in casa – si legge nell'articolo di The Players Tribune – ma questa volta tua madre non ti accoglierà sorridendo come sempre. La troverai piangendo e tuo fratello Roberto ti prenderà in disparte, ti abbraccerà e racconterà tutta la verità, sarà per te anche un padre. Papà ti ha detto di giocare a calcio con fantasia, sfruttando la tua abilità di palleggiatore. Credeva in te più di chiunque altro. Quando Roberto ha iniziato a giocare a calcio da professionista con la maglia del Grêmio papà ha detto a tutti "Roberto è bravo ma attenzione al suo fratello minore in arrivo".
Papà Ronaldinho era stato buon profeta. E quelle parole di fiducia nei confronti del piccolo campione non lo hanno mai abbandonato.
Ogni volta che giocherai al calcio – scrive ancora l'ex funambolo della Seleçao a se stesso bambino – ricorda che papà sarà sempre con te. Gioca al calcio con gioia, sii felice, sorridi. E trasmetti questa sensazione anche agli altri. Roberto, tuo fratello maggiore, sia per te una guida e sii orgoglioso di giocare nella stessa squadra in cui lui milita.
Il cane Bombom compagno di giochi e d'allenamento. Un'ultima raccomandazione, pure questa è molto speciale e definisce i contorni del quadro familiare.
Quando andrai al parco a giocare con tuo fratello Roberto, assieme ad altri bambini non dimenticare di portare con te Bombom, il vostro cane. E' un instancabile difensore. E anche i cani brasiliani amano il calcio. Potrai fare così grande pratica per il dribbling e forse sarà la prima vittima del tuo ‘elastico'…