Più Internazionale di così non si può, Mancini schiera l’undici tutto straniero
Ci sono uno sloveno, un bosniaco, un brasiliano, un colombiano, uno spagnolo, un croato, due francesi, due argentini e uno svizzero. Non è una barzelletta, e neanche un gruppo di turisti in visita all'Expo milanese. E' quella che potrebbe essere la formazione titolare dell'Inter 2015-2016. Undici giocatori tutti stranieri, tra vecchie e nuove facce, che renderanno sempre più internazionale (di nome e di fatto) la squadra del club nerazzurro. Anche gli ultimi arrivi hanno confermato la tendenza interista, già testimoniata nel 2014 dal "Cies" di Neuchatel (l’Osservatorio del Calcio) che aveva già segnalato il club milanese come la società più straniera d’Europa (con una percentuale dell'88,9%), fra quelle che prendono parte ai principali campionati europei. Ranocchia e D'Ambrosio, gli unici due italiani spesso utilizzati dall'inizio nella scorsa stagione, sembrano infatti destinati a sedere in panchina dopo gli arrivi di Miranda e Zukanovic.
Sin dall'arrivo di Massimo Moratti, il club nerazzurro ha spesso avuto una colonna vertebrale della squadra formata da campioni provenienti da altri paesi. Un concetto sottoscritto e amplificato dalla gestione Erick Thohir. Non è, però, la prima volta (nella sua recente storia) che l'Inter scende in campo con un undici tutto straniero. Nel 2008 e nel 2010, magico anno del "Triplete", anche José Mourinho schierò spesso una formazione senza giocatori italiani. Nella finale di Champions League di Madrid, il portoghese scelse undici titolari stranieri lasciando Toldo e Balotelli in panchina e regalando a Materazzi solo gli ultimi minuti della partita. Qualche anno dopo, nel 2014, anche Walter Mazzarri si trovò "costretto" a spedire in panchina gli italiani in rosa. Successe nel febbraio di quell'anno, durante la sfida contro il Sassuolo: partita che accese nuovamente le polemiche per la mancanza di giocatori italiani, dopo le dichiarazioni al vetriolo già rilasciate mesi prima da Arrigo Sacchi.