Napoli-Lazio 4-3, tabellino e gol

Napoli-Lazio 4-3, gli azzurri vincono una partita assolutamente vietata ai malati di cuore. La squadra di Mazzarri ancora una volta dimostra di avere 7 vite proprio come i gatti, e ribalta una partita che sembrava segnata. L'avvio infatti non è dei migliori, al 29′ la Lazio passa. Zarate appoggia a Mauri, il centrocampista vince un rimpallo con Pazienza, salta Cannavaro e con un sinistro chirurgico beffa De Sanctis. Il Napoli prova a reagire, ma è la Lazio ancora con Mauri a sfiorare il 2-0. Il primo tempo si conclude 1-0 per i biancoazzurri.

Nella seconda parte di gioco altra doccia fredda per i 60.000 del San Paolo. Al 57′ Garrido batte una punizione dal limite, Campagnaro si perde Dias che di destro sigla il 2-0. Gli azzurri stavolta reagiscono subito. Al 60′ punizione di Lavezzi, Sculli prolunga e sulla palla di avventa Dossena che di testa batte Muslera. Il Napoli insiste, ed ancora su calcio da fermo trova il pari al 62′. Cross di Lavezzi, Dias alza di testa, tocco di testa di Maggio per Cavani che con un perfetto stacco sigla il 2-2 a porta vuota.

Napoli sospinto da un San Paolo impazzito di gioia, ma la Lazio sfiora il gol con Brocchi, che fa partire un gran tiro che colpisce la traversa e sembra superare la linea, ma l'arbitro fa proseguire. Ma al 68′ la Lazio trova il gol: Zarate punta Cannavaro, tira di sinistro e De Sanctis respinge, ma Aronica goffamente insacca nella propria porta nel tentativo di spazzare in angolo. Ma la partita non è finita.

All'80' cross di Aronica, Cannavaro di petto per Cavani che viene steso da Biava, rigore e cartellino rosso. Muslera voleva parare il rigore a Cavani, glielo aveva promesso, ma dagli undici metri il Matador non fallisce. A due minuti dalla fine succede l'imprevedibile: rilancio di De Sanctis, Lucarelli di testa prolunga per Mascara che sempre di testa lancia Cavani, pallonetto del Matador e gol del 4-3. San Paolo in visibilio, è un tripudio alla fine per i giocatori di Mazzarri ai quali il popolo azzurro tributa un lungo e meritato applauso, lo scudetto è un sogno ancora possibile.