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Napoli, De Laurentiis e la figuraccia Soriano: “La colpa è della Lega”

Il presidente del Napoli, intervistato da un’emittente radiofonica, spiega il motivo dell’incredibile fallimento della trattativa per il giocatore della Sampdoria: “La colpa è della farraginosa organizzazione delle nostre istituzioni”.
A cura di Alberto Pucci
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Le risposte alle mille domande dei tifosi del Napoli, in merito alla beffa tragicomica del mancato trasferimento di Soriano, sono arrivate neanche 24 ore dopo l'incredibile episodio. Perché il club non è riuscito a concludere la trattativa? Di chi è la colpa? A dare le prime spiegazioni ci ha pensato Aurelio De Laurentiis che, da buon esperto di cinema, ha riscritto il copione e coinvolto anche altri attori: "Abbiamo cominciato a trattare dalle 17 e c'erano tutti gli avvocati delle parti – ha spiegato il presidente – Questo era un contratto complicato e aspettavamo pure la firma del giocatore, in ritiro a Coverciano".

Accerchiato dalle polemiche di una tifoseria ferita, il patron partenopeo ha tirato in ballo pure Tavecchio: "L'ho chiamato e gli ho fatto presente che l'orario di chiusura delle ore 23 è da rimuovere, ma lui mi ha risposto che lo abbiamo voluto noi della Lega. Questo è un paese vecchio, con una burocrazia pesante. Servirebbe un notaio, qualcuno che certifichi anche verbalmente una trattativa per poi fare il contratto con calma. La colpa è della farraginosa organizzazione delle nostre istituzioni. L'ok del calciatore lo abbiamo avuto alle ore 22.20".

Dopo aver svelato alcune offerte giunte da altri club ("La Juventus mi aveva chiesto Hamsik, io avevo risposto chiedendo Sturaro e Rugani, ma mi hanno detto di no. Allora gli ho suggerito di andare a prendersi Hernanes. Ho avuto richieste per altri giocatori, per un totale di 98 milioni"), il presidente del Napoli ha poi svelato qual è stata la strategia per convincere (inutilmente) Soriano: "Lo abbiamo cercato per mesi – rivela – Lui, però, è sempre rimasto legato a Mihajlovic e non ha mai voluto sapere nulla del Napoli. Era sicuro che Galliani e Berlusconi si convincessero. Alla fine della partita con la Samp, gli ho parlato e gli ho chiesto come mai uno di Avellino non accettasse il Napoli e volesse andare al Milan. C'ho fatto un po' di petting, insomma, spiegandogli che il Milan non l'avrebbe più preso. Il suo ok definitivo è arrivato ieri alle 22.20".

Nella lunga intervista, De Laurentiis ha anche parlato delle prime due deludenti giornate di campionato, nelle quali il suo Napoli ha raccolto soltanto un punto e molti fischi: "I tifosi pretendono tutto e subito, ma a me vien da ridere. Bisogna aver pazienza con Sarri, perché il suo gioco è molto dispendioso e da un allenamento al giorno siamo passati a due – ha aggiunto – Io voglio dare tranquilllità al tecnico e per me può perdere pure 5-6 partite di seguito. Non è detto che se chiamo un altro allenatore vinciamo tutto e subito. Non è perché siamo il Napoli, allora dobbiamo avere per forza i Benitez. La palla è rotonda".

A rispondere, per le rime, al numero uno azzurro ci ha pensato Massimo Ferrero. Alla convinzione del collega partenopeo ("Soriano lo prendiamo a gennaio"), il presidente blucerchiato ha risposto stizzito tramite un comunicato ufficiale apparso sul sito del club blucerchiato: "Nel profondo del cuore non ho mai pensato di vendere i miei gioielli e voglio dire al signor Aurelio De Laurentis di pensare ai suoi calciatori, che ai miei ci penso io, perché, sia chiaro, Soriano è un calciatore della Samp, non è un calciatore del Napoli in prestito alla Samp. E a tutti quelli che mi hanno criticato, che hanno dubitato e che mi hanno inondato di messaggi, molto improbabili, dico che io ci ho messo cuore, tasca e amore".

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